Visualizzazione post con etichetta Esplorazioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Esplorazioni. Mostra tutti i post

lunedì 4 aprile 2016

Sono passati trent'anni

Ebbene si, sono passati trent'anni.
Ieri una squadra di speleo della SAS si è portata avanti nei lavori di sistemazione delle attrezzature al Pozzo dei Colombi, in vista delle esplorazioni di agosto con i sub francesi. Durante l'uscita è stato osservato che la targhetta fissata sulla trave di sostegno del cavo d'acciaio, utilizzato per calare i materiali all'interno della grotta, riportava la seguente scritta: "SOCIETA' ADRIATICA DI SPELEOLOGIA - AUTORIZZAZIONE COMUNALE 4/4/86 - PROT 524".
La data è inequivocabile. Oggi corre il trentesimo anniversario di quella installazione e delle prime immersioni dell'Adriatica al Pozzo de Colombi.
Un bel traguardo, che speriamo porti fortuna alle prossime esplorazioni estive.

 

sabato 3 ottobre 2015

Situazione dinamica alla Luftloch

Nelle ultime uscite la progressione dei lavori è stata facilitata dal fatto che, anziché seguire una fessura centimetrica rendendola transitabile, si doveva allargare un meandrino di misure ragionevoli rispetto a quelle precedenti.
Così in poche uscite, dopo aver reso agibile detto meandrino, siamo riusciti a raggiungere uno slargo di dimensioni finalmente umane.
In questo slargo, una specie di cengia che scendeva dal soffitto nascondeva la prosecuzione. Eliminatola, abbiamo potuto illuminare il soffitto concrezionato di un nuovo ambientino.
Con poco lavoro, sbancata una dunetta d'argilla, siamo riusciti - strisciando - ad accedere a questo piccolo vano, dove è stata individuata una sicura prosecuzione, semi ostruita da una tozza stalattite. Oltre si scorge un ulteriore piccolo vano, che raggiungeremo a breve scavando un passaggio più comodo ed abbassando il pavimento argilloso.
La prosecuzione evidente lascia pochi dubbi ed il ritrovamento dei resti di uno pterostichus conferma l'osservazione di un esemplare vivo avvenuta nel 2010.

Resti dello pterostichus, segno della vicinanza del fiume (foto Max Blocher)

La prosecuzione da allagare (foto Max Blocher)

martedì 6 maggio 2014

TSE.14 - L'esplorazione s'avvicina

In realtà mancano ancora due mesi, ma la macchina dell'organizzazione si è già avviata.
Abbiamo recepito le esperienze dell'anno scorso, sia quelle positive che quelle negative, ed abbiamo le idee più chiare su come ottenere i risultati migliori.
Anche nel 2014 cercheremo di dare il nostro meglio e di supportare a massimo le immersioni che si svolgeranno a luglio da parte del National Cave Diving Commette della FFESSM.
Siamo certi che quest'anno le sorprese non mancheranno...




Vai al sito del TSE.14, già pronto per raccogliere le notizie delle esplorazioni in tempo reale. 

venerdì 5 luglio 2013

Timavo System Exploration 2013

Negli anni 1990/1991 è stato avviato (attraverso la collaborazione di due associazioni di Trieste: la Società Adriatica di Speleologia e la Commissione Grotte E. Boegan della Società Alpina delle Giulie) un programma di ricerche denominato Timavo Project.  I fini dell’iniziativa erano quelli di raccogliere i maggiori esperti in campo scientifico e i migliori esploratori subacquei per fare il punto sulla conoscenza del fiume sotterraneo per eccellenza: il Timavo.

I risultati sono stati notevoli, sia nel campo delle ricerche idrochimiche e biologiche, sia in quello prettamente esplorativo. Dopo due anni d’immersioni, che hanno visto la partecipazione di equipe speleo-subacquee provenienti da varie parti d’Europa (Francia, Germania, Cecoslovacchia e Italia), i risultati ottenuti nel complesso delle risorgive hanno portato al rilievo di quasi due chilometri di passaggi allagati e al congiungimento delle tre Bocche (3919 VG) con altre due grotte soprastanti (Grotta del Timavo - 4583 VG e Pozzo dei Colombi - n. 227 VG). Pure la profondità massima raggiunta (- 80 m) ha rivelato nuove e inaspettate situazioni legate alla circolazione profonda del fiume sotterraneo.

Anche nel sifone di entrata presente nella caverna Lindner dell’Abisso di Trebiciano - n. 17 VG (alla profondità di 329 m dalla superficie) sono state svolte importanti immersioni, però più difficilmente interpretabili: gli speleo-sub hanno percorso 420 metri di nuove gallerie sommerse ma, a causa delle notevoli difficoltà legate alla torbidità dell'acqua, non è stato effettuato un rilievo strumentale del tratto percorso.

Nel 1991 la campagna esplorativa è stata dichiarata conclusa, perché in tale occasione erano stati raggiunti – di fatto – i massimi limiti raggiungibili, a quei tempi, nel campo delle immersioni speleo-subacquee.


Oggi, le attrezzature hanno subito radicali cambiamenti (rebreather), tali da permettere lunghe immersioni una volta nemmeno pensabili, ed anche le esplorazioni prettamente speleologiche hanno fatto sostanziali passi avanti. Basti pensare che nel 1991 le “finestre” sul fiume Timavo, cioè le grotte che raggiungevano il suo corso sotterraneo, erano solamente sette, comprendendo anche il punto d’inabissamento e quello d’uscita (Skocjanske jame, Kačna jama, Abisso di Trebiciano, Pozzo presso S. Giovanni di Duino, Pozzo dei Colombi, Grotta del Lago e Bocche del Timavo).

Attualmente dette “finestre” sono dodici (si sono aggiunte la Grotta di Lazzaro Jerko nel 1999, la Brezno Treh Generacij nel 2001, la Jama 1 V Kanjaduce nel 2003, la Brezno V Stršinkni Dolini nel 2004 e la Jama sežanske Reke nel 2011) e sono in corso lavori di scavo in altre cavità che porteranno a dei sicuri risultati.

La situazione complessiva è quindi radicalmente cambiata ed è possibile ripensare al “problema Timavo” in modo nuovo e con inedite prospettive.

Per quanto sopra riportato, è possibile finalmente riproporre un nuovo piano esplorativo che si basi sull’uso delle moderne tecnologie e sulle nuove conoscenze ottenuti negli ultimi tempi.

A tale proposito, è con grande soddisfazione che si comunica che l’equipe esplorativa appartenente al National Cave Diving Commette della FFESSM, capitanata da Claude Touloumdjian, intende riprendere le esplorazioni subacquee del Timavo ipogeo. La Società Adriatica di Speleologia, gruppo triestino che con le sue esplorazioni pionieristiche del 1953 ha per primo cercato di svelare i misteri del corso del fiume, fornirà il necessario appoggio.

Si tratta di un programma ambizioso, denominato Timavo System Exploration 2013, che cercherà di fare nuova luce sul complesso corso sotterraneo del Timavo, sia presso le foci (in particolare al Pozzo dei Colombi) sia nel sifone d’entrata dell’abisso di Trebiciano.

Lo svolgimento della fase iniziale della campagna esplorativa è previsto nella prima metà del mese di agosto 2013.

Quanto prima saranno pubblicati altri dettagli sulla spedizione.


La bella immagine di Alberto Maizan (©) ritrae l'imbocco del sifone di entrata del fiume Timavo nella caverna Lindner dell'abisso di Trebiciano (17 VG).

mercoledì 11 agosto 2004

Abisso Kiki

(Agosto 2004 - Piccolo Lanaro - Rupingrande) L'Adriatica negli ultimi anni ha evidentemente un particolare debole per le grotte che si aprono nella Dolomia. Anche questa, come le nuove prosecuzioni individuate nell'Abisso di Trebiciano, sprofonda interamente in un banco dolomitico che non dovrebbe essere oggetto di facile carsificabilità. 
L'originalità e l'importanza della scoperta è costituita dal fatto che la cavità si sviluppa in uno specchio di faglia (N-S) che ha originato il fenomeno. Notevoli le dimensioni e l'ampiezza di alcuni pozzi (10x4 m.) e la profondità: 196,5 m.
Alla cavità è stato dato il nome di Abisso Kiki.
A -50 m sono stati rinvenuti resti di volatili e piccoli mammiferi, probabilmente trasportati dallo scorrere dell'acqua. Sono stati osservati alcuni esemplari di aracnide (Stalita).


Pozzo interno dell'abissi Kiki (Foto Radovan)