venerdì 5 luglio 2013

Timavo System Exploration 2013

Negli anni 1990/1991 è stato avviato (attraverso la collaborazione di due associazioni di Trieste: la Società Adriatica di Speleologia e la Commissione Grotte E. Boegan della Società Alpina delle Giulie) un programma di ricerche denominato Timavo Project.  I fini dell’iniziativa erano quelli di raccogliere i maggiori esperti in campo scientifico e i migliori esploratori subacquei per fare il punto sulla conoscenza del fiume sotterraneo per eccellenza: il Timavo.

I risultati sono stati notevoli, sia nel campo delle ricerche idrochimiche e biologiche, sia in quello prettamente esplorativo. Dopo due anni d’immersioni, che hanno visto la partecipazione di equipe speleo-subacquee provenienti da varie parti d’Europa (Francia, Germania, Cecoslovacchia e Italia), i risultati ottenuti nel complesso delle risorgive hanno portato al rilievo di quasi due chilometri di passaggi allagati e al congiungimento delle tre Bocche (3919 VG) con altre due grotte soprastanti (Grotta del Timavo - 4583 VG e Pozzo dei Colombi - n. 227 VG). Pure la profondità massima raggiunta (- 80 m) ha rivelato nuove e inaspettate situazioni legate alla circolazione profonda del fiume sotterraneo.

Anche nel sifone di entrata presente nella caverna Lindner dell’Abisso di Trebiciano - n. 17 VG (alla profondità di 329 m dalla superficie) sono state svolte importanti immersioni, però più difficilmente interpretabili: gli speleo-sub hanno percorso 420 metri di nuove gallerie sommerse ma, a causa delle notevoli difficoltà legate alla torbidità dell'acqua, non è stato effettuato un rilievo strumentale del tratto percorso.

Nel 1991 la campagna esplorativa è stata dichiarata conclusa, perché in tale occasione erano stati raggiunti – di fatto – i massimi limiti raggiungibili, a quei tempi, nel campo delle immersioni speleo-subacquee.


Oggi, le attrezzature hanno subito radicali cambiamenti (rebreather), tali da permettere lunghe immersioni una volta nemmeno pensabili, ed anche le esplorazioni prettamente speleologiche hanno fatto sostanziali passi avanti. Basti pensare che nel 1991 le “finestre” sul fiume Timavo, cioè le grotte che raggiungevano il suo corso sotterraneo, erano solamente sette, comprendendo anche il punto d’inabissamento e quello d’uscita (Skocjanske jame, Kačna jama, Abisso di Trebiciano, Pozzo presso S. Giovanni di Duino, Pozzo dei Colombi, Grotta del Lago e Bocche del Timavo).

Attualmente dette “finestre” sono dodici (si sono aggiunte la Grotta di Lazzaro Jerko nel 1999, la Brezno Treh Generacij nel 2001, la Jama 1 V Kanjaduce nel 2003, la Brezno V Stršinkni Dolini nel 2004 e la Jama sežanske Reke nel 2011) e sono in corso lavori di scavo in altre cavità che porteranno a dei sicuri risultati.

La situazione complessiva è quindi radicalmente cambiata ed è possibile ripensare al “problema Timavo” in modo nuovo e con inedite prospettive.

Per quanto sopra riportato, è possibile finalmente riproporre un nuovo piano esplorativo che si basi sull’uso delle moderne tecnologie e sulle nuove conoscenze ottenuti negli ultimi tempi.

A tale proposito, è con grande soddisfazione che si comunica che l’equipe esplorativa appartenente al National Cave Diving Commette della FFESSM, capitanata da Claude Touloumdjian, intende riprendere le esplorazioni subacquee del Timavo ipogeo. La Società Adriatica di Speleologia, gruppo triestino che con le sue esplorazioni pionieristiche del 1953 ha per primo cercato di svelare i misteri del corso del fiume, fornirà il necessario appoggio.

Si tratta di un programma ambizioso, denominato Timavo System Exploration 2013, che cercherà di fare nuova luce sul complesso corso sotterraneo del Timavo, sia presso le foci (in particolare al Pozzo dei Colombi) sia nel sifone d’entrata dell’abisso di Trebiciano.

Lo svolgimento della fase iniziale della campagna esplorativa è previsto nella prima metà del mese di agosto 2013.

Quanto prima saranno pubblicati altri dettagli sulla spedizione.


La bella immagine di Alberto Maizan (©) ritrae l'imbocco del sifone di entrata del fiume Timavo nella caverna Lindner dell'abisso di Trebiciano (17 VG).