lunedì 28 dicembre 2015

Uscita sociale

Domenica 27 un gruppetto di soci e simpatizzanti SAS ha partecipato ad un'uscita alla grotta Ercole (n. 6 VG), una delle cavità classiche del nostro Carso. Dopo essere discesi nel grande vano e ammirato le imponenti concrezioni, si e' pensato bene di effettuate il taglio del panettone e stappare una bottiglia di spumante. Quale modo migliore per celebrare l'ultima uscita sociale SAS dell'anno, in attesa di ripartire nel 2016 già nei primi giorni di gennaio.

Nella foto, il selfie dei partecipanti sul fondo. Un ringraziamento particolare all'amico Giorgio. 


Hanno partecipato: Piero L., Edi, Furio, Alberto, Luca, Nazzareno e Giorgio.

sabato 26 dicembre 2015

Auguri di Buone Feste

La Società Adriatica di Speleologia augura a tutti Buone Feste e Buon Anno Nuovo.


La foto utilizzata è un regalo di Alberto Maizan.

martedì 22 dicembre 2015

Auguri allo Speleovivarium

Si è conclusa con successo l'iniziativa intitolata Notte dal cuore della Terra, svoltasi allo Speleovivarium Erwin Pichl in data 12 dicembre.
Prima l'appuntamento con i bambini del ricreatorio Pitteri e le loro letterine indirizzate direttamente al "cuore della terra", poi l'esibizione dei Menestrelli di Lunas, con le loro melodie natalizie, ed infine lo scambio di auguri di Buone Feste.
Sicuramente una bella iniziativa, ben organizzata dall'insostituibile Edi Mauri.



martedì 8 dicembre 2015

Zampogne allo Speleovivarium

Sabato 12 dicembre, verso le ore 18, allo Spelovivarium Erwin Pichl di via Reni 2/c, i suoni delle zampogne e delle gaite del Gruppo musicale Menestrelli di Lunas.
L'evento è dedicato all'avvicinarsi delle festività del natale e coincide con le giornate più brevi dell'anno. Le musiche sono tratte dalla tradizione locale e dai repertori medioevali e, grazie al suono di questi strumenti particolari, creeranno una suggestiva atmosfera.

Con l'evento saranno presentati i lavori svolti dai ragazzini e dalle ragazzine del ricreatorio Pitteri, coordinati dall'insegnante Daniela. Tanti messaggi in tante bottiglie per consegnarli simbolicamente agli speleologi per portarli nel cuore della terra, messaggi di speranza e di buon auspicio per la miglior ricomposizione del rapporto con la natura e per il miglior rapporto tra le genti. Messaggi di sostenibilità della vita di solidarietà e di condivisione.
Un messaggio mi è rimasto impresso più di altri: "NOI SIAMO BAMBINI FELICI, TUTTI DEVONO ESSERE FELICI...".

I bambini del ricreatorio sono invitati verso le 17 per mostrare loro lo Speleovivarum e per un incontro speciale con i Menestrelli di Lunas.

Conclusione Corso

Con la distribuzione dei diplomi di partecipazione, si è concluso il 24° Corso di Speleologia della SAS.
Quest'anno il corso è stato particolarmente proficuo: cinque allievi molto attenti ed interessati, che hanno già dimostrato il proprio interesse a frequentare avanti la società - un vero successo.
Durante le varie uscite sono state scattate numerose foto.
Di seguito vengono proposte alcune belle immagini realizzate da Massimiliano Blocher.


domenica 22 novembre 2015

Mostra allo Speleovivarium

Nell'ambito delle commemorazioni della Prima Guerra Mondiale, lo Speleovivarium "Erwin Pichl" ha allestito la mostra "Ricoveri ipogei della Grande Guerra", curata dalla dott.ssa Anna Motta ed in collaborazione con il Raggruppamento Escursionisti Speleologi Triestini

L'esposizione si inaugurerà martedì 24 novembre, alle ore 18, presso la galleria Speleovivarium in Via Guido Reni 2/c.

Le grotte sono sempre state rifugio per uomini e animali per trovare ricovero dal freddo, dalle intemperie e dai pericoli in genere, ma durante la "Grande Guerra" molte di esse sono state usate per sfuggire ai bombardamenti e non solo al cattivo tempo.
Non vogliamo presentare un elenco, nè un catalogo, ma solo mostrare alcune immagini e lasciare che ogni visitatore possa ricostruire nella mente come si poteva vivere al loro interno.


lunedì 19 ottobre 2015

Corso di Speleologia

Anche quest'anno la SAS ha organizzato il suo Corso di Speleologia, per esattezza il ventiquattresimo.
La prima uscita si è tenuta nella grotta Ternovizza (n. 242 VG) ed ha visto la partecipazione di cinque allievi.
A seguire alcune immagini della domenica scattate dal bravo Alberto Maizan.




domenica 18 ottobre 2015

GEOSUB 2015

L'occasione era importante e l'aiuto dell'Università fondamentale, ma certamente non poteva esserci a Trieste un convegno su subacquea e geologia senza la possibilità di poter presentare il lavoro svolto in questi ultimi anni con il Timavo System Exploration.
Così, con il fondamentale contributo del dott. Luca Zini che ha introdotto l'idrogeologia dell'area, il nostro socio Piero Luchesi ha presentato ad una platea interessata i risultati del TSE, evidenziando i successi raggiunti ma anche le tante difficoltà affrontate dagli amici speleosub del National Cave Diving Commette della FFESSM.
Un rigraziamento, quindi, a Luca e un applauso a Piero per il grande lavoro svolto.


Vedi anche la notizia pubblicata sul BLOG del TSE 2015.

mercoledì 14 ottobre 2015

Nel fiume della notte

Venerdì 16 ottobre, alle ore 18.30, si terrà - nelle suggestive sale dello SPELEOVIVARIUM Erwin Pichl, - un incontro con l'autore Pietro Spirito per la presentazione del suo ultimo libro intitolato IL FIUME DELLA NOTTE.
 
Il libro, con un suggestivo stillicidio di parole e frasi, trasporta il lettore nelle storie, fa sentire le voci, mostra i paesaggi del Reka-Timavo, un'acqua che scorre, costruisce o travolge, estendendosi dalla superficie al profondo nelle dimensioni della storia e della vita, non per finire ma per sfociare in un mare. Un libro breve come il corso del fiume, intenso, gradevole e liquido da gustare come un sorso d’acqua. 



martedì 6 ottobre 2015

Puliamo il Buio 2015

Anche nel 2015 non è mancata la partecipazione della SAS ad una lodevole iniziativa che ci vede presenti oramai da molti anni.
La Federezione Speleologica Regionale ha organizzato, infatti, sabato 3 ottobre, la pulizia della grotta denominata Pozzo Mattioli, presso Gropada.
L'Adriatica ha partecipato con quattro soci (Nazareno, Massimiliano, Marco e Paolo) ed è stato interessante non solo operare direttamente nell'asporto dei rifiuti dalla cavità, ma anche intrattenere  lunghe chiacchierate riguardanti l'attività dei singoli gruppi.
Non solo una lodevole iniziativa di pulizia, quindi, ma anche un momento per incontrarci fra speleologi e parlare di progetti, iniziative ed idee.
Alla fine, dal pozzo sono state asportate varie tonnellate di materiali inquinanti.

Seguono due foto tratte dal sito del quotidiano IL PICCOLO.



Per approfondimenti, vai all'articolo pubblicato su IL PICCOLO

sabato 3 ottobre 2015

Situazione dinamica alla Luftloch

Nelle ultime uscite la progressione dei lavori è stata facilitata dal fatto che, anziché seguire una fessura centimetrica rendendola transitabile, si doveva allargare un meandrino di misure ragionevoli rispetto a quelle precedenti.
Così in poche uscite, dopo aver reso agibile detto meandrino, siamo riusciti a raggiungere uno slargo di dimensioni finalmente umane.
In questo slargo, una specie di cengia che scendeva dal soffitto nascondeva la prosecuzione. Eliminatola, abbiamo potuto illuminare il soffitto concrezionato di un nuovo ambientino.
Con poco lavoro, sbancata una dunetta d'argilla, siamo riusciti - strisciando - ad accedere a questo piccolo vano, dove è stata individuata una sicura prosecuzione, semi ostruita da una tozza stalattite. Oltre si scorge un ulteriore piccolo vano, che raggiungeremo a breve scavando un passaggio più comodo ed abbassando il pavimento argilloso.
La prosecuzione evidente lascia pochi dubbi ed il ritrovamento dei resti di uno pterostichus conferma l'osservazione di un esemplare vivo avvenuta nel 2010.

Resti dello pterostichus, segno della vicinanza del fiume (foto Max Blocher)

La prosecuzione da allagare (foto Max Blocher)

venerdì 2 ottobre 2015

Giochi di Scienze

Giochi di scienze in comune di Muggia Edizione 2015
 
Un modo stimolante di iniziare l’anno scolastico raccogliendo per  strade e calli di Muggia idee e suggerimenti didattici direttamente dal mondo della ricerca e della scienza.
Questo e molto altro sono diventati GIOCHI DI SCIENZE - Laboratori che stimolano curiosità e conoscenza nelle menti dei partecipanti. Dal 2007, anno dopo anno, i GIOCHI DI SCIENZE sono stati proposti dall’amministrazione comunale di Muggia con crescente entusiasmo di partecipazione e miglioramenti organizzativi e logistici. Sono stati pensati e coordinati dalla prof.ssa Loredana Rossi, anche assessore a Muggia.
Quest’anno saranno presenti ben 27 stazioni . In alcune di queste saranno gli stessi allievi di alcune scuole a raccontare e presentare significative esperienze scientifiche ai visitatori. Per una giornata di intensi scambi, che lasciano permanenti tracce nella motivazione ad apprendere e nell’avvio del percorso formativo di quest’anno scolastico, così nuovo e complesso.
Grazie dunque all’animosa organizzazione della prof.ssa Rossi e di tutto lo staff del Comune di Muggia e ad ognuno dei partecipanti.
Arrivederci a Muggia, martedì 6 ottobre, dove lo Speleovivarium "Erwin Pichl" presenterà il suo laboratorio mobile, con tanti giochi volti a comprendere la vita nel buio.

Riapre lo Speleovivarium

Domenica 4 ottobre riapre al pubblico lo Speleovivarium “Erwin Pichl”, il museo dedicato alla speleologia e alla vita del sottosuolo che si trova sotto la piazza Carlo Alberto con l'ingresso in via Reni 2/c. 
In questo tunnel, ex rifugio antiaereo risalente al secondo conflitto mondiale, è stato creato un suggestivo percorso tematico dedicato alla speleologia ed alla vita ipogea accessibile a chiunque. Molto si deve all'ideatore Erwin Pichl che negli anni 90 dedicò il suo tempo per la realizzazione della prima parte di un museo dedicato interamente alla speleologia. 
Grazie alla sinergica collaborazione ed alla costante attenzione del  Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, lo Speleovivarium svolge una importante opera di divulgazione, formazione e ricerca, ed organizza visite guidate e laboratori rivolti a tutti.
Lo Speleovivarium resterà aperto ogni domenica dalle ore 10 alle 12 con orario prolungato in occasione di particolari eventi. In ogni giorno della settimana si può accedere con prenotazione e su appuntamento.

domenica 27 settembre 2015

Speleovivarium e management

Venerdì 25 settembre, il nostro socio Edi Mauri è stato relatore al convegno organizzato dal Project Management Institute e partrocinato da Turismo FVG illustrando nella prestigiosa villa Chiozza di Scodovacca, sede proprio di Turismo FVG, lo straordinario percorso dello Speleovivarium.

Il convegno, intitolato "Cosa muove il turismo ? - Quando il progetto è una risorsa" ha visto tra i relatori ospiti di eccezioni quali Michelangelo Martorello (Città d'arte e circuiti turistici - QB Quality Business), Nicola Galiazzo (Rete d'imprese e revenue management di destinazione - Grado in Rete), Enrico Marchetto (Discover Trieste: vetrina e social wall di una città - TriesteCittàDigitale), Nicola Davanzo (Come si innova la vacanza al mare - Bluewago) e nelle testimonianze di progetti sul territorio il nostro Edi appunto con Lo Speleovivarium "Erwin Pichl", Thomas Veritti (Dolomiti Adeventure Park) e Biagio Nappi (Streat Friuli - Istituto Bonaldo Stringher).

Tutto si è svolto davanti ad un pubblico numeroso composto da operatori del settore e project manager nonchè sotto lo sguardo attento di Turismo FVG e del suo top manager M.T. Petrangelo. Edi, con lo spirito che lo contraddistingue, ha destato subito particolare attenzione su di pubblico diverso dal solito, destreggiandosi gradevolmente tra i termini tecnici propri della speleobiologia e quelli invece del project manager quali tabelle, grafici, milestone e statistiche. I risultati illustrati ed il percorso presentato, che a toccato gli eventi principali, il cammino e le prospettive dello Speleovivarium viste da un punto diverso dal solito, sono risultati assai affacinanti agli operatori e agli altri presenti.

Da sotolineare la partecipe e nutrita presenza della delegazione SAS.
Bravo Edi !

Per chi vuole approfondire l'argomento, ecco il LINK alla presentazione multimediale preparata da Edi per l'occasione. 


Foto di Piero Luchesi.

lunedì 14 settembre 2015

Ancora Dimnice

Viste le belle immagini scattate da Alberto Maizan, era impossibile non aprire un nuovo post sulla gita sociale di sabato scorso alla grotta Dimnice.


sabato 12 settembre 2015

Gita sociale alla grotta Dimnice

Sabato si è svolta un'interessante gita sociale alla grotta Dimnice, nella vicina Slovenia. 
L'uscita è stata organizzata da Edi Mauri, ma all'ultimo momento lui non ha potuto partecipare.
La cavità visitata si apre tra i villaggi Slivje e Markovščina, poco distante dalla strada Kozina - Rjieka, e si sviluppa con gallerie poste su due livelli: le superiori sono fossili, ricche di concrezioni ed attrezzate con sentieri turistici, le inferiori sono invece attive e vi scorre il ruscello che e’ inghiottito nella vicina valle cieca di Velike Loče.
Lo sviluppo complessivo è di circa otto chilometri e la profondità massima raggiunge i 130 m. 

La guida che ci ha accompagnato è stato Franc Malečkar, che con grande professionalità ci ha introdotto sia all'ambiente epigeo che a quello ipogeo della zona. Interessante anche la breve visita alla chiesa di Sv. Martin a Slivje, con i particolari affreschi di Tone Krali.

La giornata è finita in allegria, in una birreria della zona.

Le foto che seguono sono di Paolo Guglia.  

mercoledì 19 agosto 2015

Ruggero

La scorsa settimana ci ha l'asciati l'amico Ruggero Calligaris.
E' stata sempre una persona attiva, che ha operato in vari campi, collaborando con il Museo di Storia Naturale, con Carsiana e con tante altre istituzioni.
Ma non è di questo che vogliamo parlare, altri articoli ne elencheranno i ruoli e ne citeranno la bibliografia.
Vogliamo soffermarci, invece, sull'aspetto umano: Ruggero era sempre disponibile e collaborativo, e lo è stato anche negli ultimi giorni della sua travagliata vita. Nonostante la malattia l'avesse colpito duramente - sempre lucidissimo e ironico - era disponibile con noi per parlare di storia, di grotte e di Carso.
Per ricordarlo degnamente porteremo avanti alcune sue iniziative, come da colloqui già avviati con il Comune di Duino Aurisina.
Ora riposa in pace, Ruggero. Finalmente potrai dedicarti alle tante cose che ti sono sempre piaciute, senza dover più lottare con i tanti affanni che l'esistenza ti ha riservato.

Riproponiamo nuovamente l'immagine di un sorridente Ruggero presso lo Speleovivarium (vedi post), scattata durante il corso di Speleologia in CA di quest'anno. Nel mese di maggio la malattia era già in stato avanzato, ma la possibilità di uscire e di vedere gente gli faceva piacere. Durante la lezione è più volte intervenuto per fare alcune opportune precisazioni, sulla base delle sue lunghe ricerche rivolte al sottosuolo cittadino.



lunedì 17 agosto 2015

TSE 2015

Se volete sapere come è andata quest'anno con le immersioni del Timavo System Exploration, visitate il blog dedicato, dove sono riassunti - giorno per giorno - le novità ed i risultati raggiunti.

Vai alla pagina del Timavo System Exploration 2015.

Una bella immagine di Alberto Maizan

mercoledì 12 agosto 2015

Sperimentazione in abisso

Riportiamo anche sulla pagina delle NEWS della SAS il post che segue, apparso recentemente sul blog del Timavo System Exploration 2015 .
Pensiamo che si tratti di una bella iniziativa, non solo per l'importanza dei dati raccolti, ma anche come esempio di una sperimentazione avviata attraverso la fattiva collaborazione di vari soggetti.


Nel corso delle varie uscite del Timavo System Exploration si sono svolte anche varie sperimentazioni e ricerche.
Fra queste merita ricordare l’attività svoltasi martedì 11/8, quando i ricercatori Luca Zini, Chiara Boccali ed Enrico Zavagno dell'Università di Trieste hanno avviato un rilevamento per la definizione della portata dell’acqua nell’abisso di Trebiciano, attraverso l'utilizzo di un tracciante di tipo chimico.
L’esperimento, che vede fra i suoi promotori anche dott. Fabio Gemiti e lo studioso Mario Galli, prevede il versamento di un tracciate (cloruro di sodio) in un determinato punto della grotta ed il suo rilevamento a valle del punto di immissione. Il sale viene preventivamento sciolto in malcuni contenitori e quindi versato nelle acque da marcare. Si determina in questo modo un’onda di concentrazione che viene rilevata da appositi strumenti registratori posti a valle in punti precedentemente identificati. Con la valutazione di tale onda, applicando le idonee formule riferite a modelli predefiniti, risulta possibile quantificare la portata.
Ora si rimane in attesa dei risultati ma, dalle letture preliminari fatte con strumenti portatili, i dati registrati dalle sonde dovrebbero permettere la piena riuscita dell’esperimento.
Si è trattato di un momento importante non solo perché ci sarà la possibilità di avere nuove informazioni sul corso sotterraneo del Timavo, ma anche perché speleologi, enti scientifici e studiosi privati hanno lavorato assieme per ottenere dati e conoscenze poi da condividere.
Sembra banale, ma non sempre è stato possibile avviare momenti di collaborazione dove ognuno, per la sua preparazione, sia in grado di dare il proprio contributo a un progetto più ampio, con più soggetti operanti in sintonia e trasparenza.
In questo specifico caso la Società Adriatica di Speleologia ha fornito il supporto logistico, ma speriamo che – in un prossimo futuro – ci sia la concreta possibilità di continuare, ampliandole, in collaborazioni di questo tipo.

lunedì 10 agosto 2015

Immagini dal profondo

Dopo aver parlato delle ultime novità emerse dal fondo della Luftloch, presentiamo anche alcune foto relative all'ultima giornata di lavoro. Le immagini sono state scatta dall'amico Matteo Cavanna.

Marco e Matteo all'ingresso della Luftloch (Foto M. Cavanna)
Marco all'opera con il demoltore (Foto M. Cavanna)
La prosecuzione da cui esce l'aria (Foto M. Cavanna)
Si scava anche con le unghie... (Foto M. Cavanna)

domenica 9 agosto 2015

ABISSO di Trebiciano

C’è una grotta particolarmente cara alla SAS, perché da anni ne curiamo la manutenzione ed al suo interno abbiamo effettuato regolarmente ricerche, studi ed esplorazioni: si tratta dell’Abisso di Trebiciano (n. 3 cat. Reg. - n. 17 cat. VG).
Recentemente qualcuno, e sicuramente con qualche ragione, ci ha ricordato che la cavità deve essere denominata correttamente “grotta di Trebiciano”, perché così era conosciuta originariamente al momento della sua scoperta (1841) e così viene citata in Catasto.
Noi però rispondiamo che i tempi sono cambiati e che tante altre grotte sono state trovate ed esplorate nel frattempo in questa zona. Piccole ed interessanti cavità che però non possono certo competere, per importanza, con la “grotta regina” dell’area di Trebiciano.
Che poi si tratti di un vero abisso ci pare non vi siano dubbi: la 17 VG è stata per vari anni - addirittura - la grotta più profonda del mondo.
Ci sarebbero poi le varie altre denominazioni storiche: perché non chiamarla allora Lindnergrotte, in onore del suo scopritore, oppure Jama Hrovatin, in ricordo del suo proprietario.
Infine è da ricordare la sua attuale denominazione in lingua slovena: Jama Labadnìca - nome che deriva dal vocabolo glabadnica che significa pozzo profondo. In passato era usata anche la denominazione Labòdnica, forse in riferimento alla sua forma di cigno (labod), ma sembra che quest’ultima si sia trattata di un errata denominazione.
Per noi dell’Adriatica quella cavità rimane però l’Abisso di Trebiciano, profonda serie di pozzi che porta alla grande caverna Lindner ed al Timavo profondo.
Vista la sua lunga storia di esplorazioni, ricerche ed immersioni pionieristiche, forse la denominazione di semplice grotta le sta decisamente un po’ stretta.
Chissà cosa ne pensa a proposito il buon Anton Friederich Lindner…

sabato 1 agosto 2015

E diamo qualche numero...

Guardando in archivio, abbiamo ripescato una relazione che risale all'inizio del 2014.
Dopo averla preparata, l'avevamo fatta leggere a qualche amico: qualcuno è rimasto meravigliato, altri si sono dimostrati scettici, altri ancora non hanno capito nulla...
Si tratta di un testo che riporta pensieri, considerazioni e idee a flusso libero, una specie di brain stormig speleologico.
Oggi, con il progredire degli scavi alla grotta Luftloch pensiamo che quanto scritto più di un anno fa possa diventare finalmente d'attualità, per cui abbiamo pensato di pubblicare detta relazione.
Come scritto nel testo, "ulteriori commenti li faremo quando avremo i nostri stivali finalmente immersi nelle acque profonde della grotta...".

Scarica la relazione intitolata GROTTE SOFFIANTI, UN PO' DI NUMERI.

martedì 21 luglio 2015

Novità dalla Luftloch

Qualcosa si sta finalmente muovendo sul fondo della Luftloch e Marco Restaino ha scritto alcune righe per condividere con tutti noi le recenti novità.

Le ultime due discese nella Luftloch sono state di gran soddisfazione... L' ultimo anno l'abbiamo passato a creare, allargando una stretta fessura sott'acqua, un cunicolo orizzontale di quasi sei metri (dopo i precedenti sette metri verticali scavati seguendo una fessura millimetrica).
Ormai ci avevamo quasi fatto il callo a scavare senza gratificazioni, prima quasi nella roccia viva, poi a seguire una fessura allagata, nella quale solo timidi segnali durante le piene (o meglio durante le fasi calanti di aspirazione) ci indicavano per qualche ora la via da seguire...
Meno d'un mese fa, però, una piccola piena ci mette in allerta.
La Luftloch, curiosamente, sembra soffiare un po' di più (sempre proporzionalmente) rispetto alle altre grotte che monitoriamo, un soffio sui 50 km/h. Alla Lazzaro Jerko, invece, i km/h sono 40... Strano e da riconfermare il dato, poiché ad incrementi di acqua a livelli così bassi di magra, i dati da anni ci davano sempre il contrario.
Comunque, nonostante la pienuncola così modesta, la mattina successiva siamo ugualmente andati a controllare se le grotte davano già segnali di aspirazione. Alla Luftloch ci vogliono normalmente grosse piene per apprezzare l'aspirazione, ma quella mattina, nonostante la micropiena, un soffio di 20  km/h entrava dalla feritoia della botola. Mai visto la Luftloch aspirare tanto!
Così ci si imbraga e si scende... al diavolo il lavoro!
Discesa rapida e, a quaranta metri dal fondo, già i primi curiosi rumoracci...
Mi infilo nel frastuono del cunicolo finale arrivando sul fronte scavo, dove posso osservare una pozzanghera intermittente con acqua che si muove ad intervalli irregolari e con risucchi violenti.
Mi metto le cuffie, in quanto i rumori sono così forti da esser addirittura  fastidiosi. Mi tranquillizzo e mi ambiento qualche minuto: la grotta è come se fosse in risonanza ed i colpi d'aria e le vibrazioni fanno star male il corpo, come esser attaccati ad una cassa stereo coi toni bassi in continuo.
Provo il demolitore, ma non lo sento. I rumori ambientali coprono tutto.
Mi metto al lavoro e constato che ogni tanto il risucchio diventa costante, fluido e non intermittente. Siamo forse vicini alla fine del piccolo sifone?
Poi l'acqua scende nuovamente, ricreando la pozzanghera e nuovamente... singhiozzi d'aria.
Continuo lo scavo per otto ore (tanto i fumi del demolitore vengono aspirati in pochi secondi...) e penso che ci siamo. Levo materiale, spingo la testa più in fondo possibile e lascio la grotta con quest’ultima immagine: l'acqua che va in salita, risucchiata dall'aspirazione.

Dieci giorni dopo riscendiamo e nuovamente inizio a dubitare delle mie facoltà  mentali: sul fondo tutto tace e nulla fa ricordare i giochi della natura ammirati e temuti la volta precedente.
Lavoriamo per un’oretta. Per me l'ultimo diaframma prima di superar il sifone doveva essere la lama che abbatto con pochi colpi di mazza, ma dietro una parete piatta non fa presagire nulla di buono. Continuo a forare con il demolitore: nel buco a destra avanzo per 40 centimetri, nel buco a sinistra dopo soli 10 centimetri mi fermo.
«Hai visto?»
«Cosa?»
«Mi è sembrato che dalla punta ci sia stato come uno sbuffo di polvere...»
«Sarà il demolitore che fuma.»
Guardo il demolitore e non fuma. «Vabbè, sarà il demolitore..
Dopo altri 10 centimetri: di nuovo!
Tiro fuori la punta e tutto tace.
Rimetto dentro, corre per i venti centimetri già fatti e ne fa' altri venti in pochi secondi.
Tiro fuori nuovamente la punta.
Polvere in viso, un fischio, aria sulla fronte: Habemus baricam.

Dopo 15 anni abbiamo beccato finalmente il respiro della grotta. Non il soffio irregolare della piena, che si manifestava solo quando si vuotava in un senso o nell'altro il laghetto sifonante, ma il soffio continuo e regolare che ora ci indica che la via, anche se ancora non transitabile, è finalmente aperta.
Abbiamo lavorato ancora qualche ora allargando la fessura, che ora non fischia più, ma presenta un soffio morbido e costante. Da oggi, finalmente, non servirà più scendere con le piene per trovar la via, scenderemo solo per il piacere di assistere alla nostra "bora sotterranea"
I valori di ossigeno aumenteranno ulteriormente, sia per il rimescolio costante provocato dall’aria barica, sia perché le quantità di aria in uscita ed in entrata, durante le piene, saranno finalmente equivalenti.
Probabilmente la grotta soffierà anche maggiormente. Ormai l'aria non ha più motivi per trovarsi altre strade secondarie rispetto all'autostrada che le abbiamo aperto.

E' tutto, a presto, Marco






mercoledì 20 maggio 2015

Conferenza sugli acquedotti triestini

Il giorno 13 maggio si è tenuta una seconda conferenza dell'Adriatica presso il Circolo A.R.I.S. di Barcola. Paolo Guglia ha parlato di acquedotti, di pozzi e cisterne e del problema dell'approvvigionamento idrico della città di Trieste.
Il pubblico presente ha dimostrato di aver gradito l'intervento, con numerose domande e richieste d'approfondimento.
Le foto che seguono sono di Stelio Baret.


Il dott. Bevilacqua introduce l'oratore
Il pubblico presente alla serata

martedì 19 maggio 2015

Nelle Stena...

In occasione della visita alle gallerie Stena, a Longera, il socio Massimiliano Blocher ha scattato delle belle immagini.
Vista la loro qualità, si è ritenuto opportuno inserirle sulla pagina dedicata all'attività dell'Adriatica, ad ulteriore conferma della capacità dei nostri fotografi sociali. Bravo Max...


Altra domenica di attività

Anche nell'ultimo fine settimana l'Adriatica ha avviato numerose iniziative.
Sabato pomeriggio è stata fatta, all'interno delle attività del Corso di Speleologia in cavità artificiali, la visita di recupero alle gallerie Stena, nella vallata di Longera. Si tratta di gallerie di captazione dell'acquedotto dello Starebrech (opera sussidiario dell'acquedotto Teresiano), interessanti per la presenza d'acqua e per le ricche concrezioni.
Domenica si è svolta, invece, la seconda uscita pratica del corso, che ha riguardato varie cavità: sono stati visitati il rifugio di via Virgilio, la fonte Ustia e, nel pomeriggio, le gallerie militari dell'Obelisco a Opicina.
Sempre domenica è partita da Banne un'escursione guidata - organizzata in occasione della giornata mondiale dell'ambiente - lungo i sentieri carsici, con osservazioni sugli stagni, le vasche, le ograde e le grotte. Buona l'adesione e più che buono l'interesse dei partecipanti.
Nelle foto che seguono alcune immagini delle iniziative svolte.


Gruppo 1 alle Stena (Foto P. Guglia)
Gruppo 2 alle Stena (Foto P. Guglia)
Allievi ed accompagnatori nella valle di Longera (Foto P. Guglia)
Nelle gallerie militari dell'Obelisco (Foto M. Blocher)
Passeggiata didattica sul Carso 1 (Foto M. Blocher)
Passeggiata didattica sul Carso 2 (Foto M. Blocher)