Tutto nasce un paio di mesi fa, quando il
comitato organizzativo delle grotte e parco di San Canziano ci invitò a
presentare un piccolo elaborato attinente alla divulgazione
didattica della speleologia.
L'offerta a partecipare ad una loro rassegna nasce dall'iniziativa di Borut Lozei, uno dei responsabili delle grotte di San Canziano, con il quale la Società Adriatica di Speleologia ha stretto ormai da anni rapporti di collaborazione.
Il concorso - che si e' svolto a Matavun presso Divacia, località nel parco delle grotte riconosciuto patrimonio mondiale dell' umanita'dall'Unesco- è lo JAMNARKULT, festival del film e documentario di grotta, natura e cultura, di Scocjanske Jame, nell'ambito del quale numerosi enti, associazioni speleologiche, professionisti indipendenti e addirittura reti televisive (una ventina circa i filmati proiettati in totale) hanno presentato i propri video-documentari inerenti il mondo del sottosuolo.
L'offerta a partecipare ad una loro rassegna nasce dall'iniziativa di Borut Lozei, uno dei responsabili delle grotte di San Canziano, con il quale la Società Adriatica di Speleologia ha stretto ormai da anni rapporti di collaborazione.
Il concorso - che si e' svolto a Matavun presso Divacia, località nel parco delle grotte riconosciuto patrimonio mondiale dell' umanita'dall'Unesco- è lo JAMNARKULT, festival del film e documentario di grotta, natura e cultura, di Scocjanske Jame, nell'ambito del quale numerosi enti, associazioni speleologiche, professionisti indipendenti e addirittura reti televisive (una ventina circa i filmati proiettati in totale) hanno presentato i propri video-documentari inerenti il mondo del sottosuolo.
Per il sodalizio dell'Adriatica è stato un onore ricevere l'invito al concorso, ma,
vista la professionalità e le esperienze nel campo degli altri
partecipanti, si è deciso di intervenire con un breve video purchè
proiettato fuori concorso.
In poche settimane è nato "Proteus evolution", da un' idea di Edgardo Mauri, a cui hanno collaborato Alberto Maizan e Luciano Longo.
In poche settimane è nato "Proteus evolution", da un' idea di Edgardo Mauri, a cui hanno collaborato Alberto Maizan e Luciano Longo.
Il video, unico in
inglese, della durata di quasi quindici minuti, è frutto di una laboriosa
ricerca a livello globale di dati ed immagini relative al Proteo, animale
simbolo delle acque del sottosuolo carsico locale.
Si è evidenziato il parallelismo tra il Proteo e del suo parente più stretto vivente in Nord America, il Necturus. Ambedue discendono dal "proto-proteo" che viveva milioni di anni fa in un territorio che solo "geologicamente di recente" si è suddiviso creando la geografia dei continenti ora nota a tutti. Nelle nostra area l'antenato comune, a causa probabilmente di problemi climatici come le glaciazioni, si è rifugiato nelle grotte, modificando il suo aspetto e le abitudini, diventando quello che oggi conosciamo come Proteo.
In America altre particolari situazioni hanno portato il "proto-proteo" a diventare Necturus, un anfibio non di grotta, ma adattato alle fredde acque, che dal fondo dei laghi solo di notte si spinge in prossimità della superficie.
Immagini dunque ricevute in prestito da studiosi del settore d'oltre oceano, dalla Slovenia, ma anche girate allo Speleovivarium dell'Adriatica a Trieste, ed alcune sequenze concesse dalla casa di produzione triestina "Fantastificio". In più dei brani di sottofondo creati per l'occasione dal gruppo musicale Neighbduts di Trieste.
Si è evidenziato il parallelismo tra il Proteo e del suo parente più stretto vivente in Nord America, il Necturus. Ambedue discendono dal "proto-proteo" che viveva milioni di anni fa in un territorio che solo "geologicamente di recente" si è suddiviso creando la geografia dei continenti ora nota a tutti. Nelle nostra area l'antenato comune, a causa probabilmente di problemi climatici come le glaciazioni, si è rifugiato nelle grotte, modificando il suo aspetto e le abitudini, diventando quello che oggi conosciamo come Proteo.
In America altre particolari situazioni hanno portato il "proto-proteo" a diventare Necturus, un anfibio non di grotta, ma adattato alle fredde acque, che dal fondo dei laghi solo di notte si spinge in prossimità della superficie.
Immagini dunque ricevute in prestito da studiosi del settore d'oltre oceano, dalla Slovenia, ma anche girate allo Speleovivarium dell'Adriatica a Trieste, ed alcune sequenze concesse dalla casa di produzione triestina "Fantastificio". In più dei brani di sottofondo creati per l'occasione dal gruppo musicale Neighbduts di Trieste.
Il
tutto senza
pretese....infatti immaginare la nostra sorpresa quando anzichè esser
fuori concorso ci siamo ritrovati a gareggiare in una delle tre
giornate, nelle quali ad ogni relativa serata si premiava un video che
sarebbe andato
in finale.
E l'impensabile sorpresa, poi, nel vincere dapprima la serata, e successivamente addirittura il premio finale!
E l'impensabile sorpresa, poi, nel vincere dapprima la serata, e successivamente addirittura il premio finale!
Diverse le motivazioni che
hanno portato la giuria della manifestazione a premiare "Proteus
evolution": la sinteticita' del prodotto, che, nulla togliendo all'alto valore
didattico del lavoro, affronta in maniera chiara i diversi e difficili
argomenti dalle origini all'evoluzione
e specializzazione di alcuni animali; l' importanza
delle aree carsiche a livello mondiale e la loro
salvaguardia, anche per tutelare i particolari ecosistemi
che vi ospitano.
Oltre a queste tematiche cosmopolite, una particolare attenzione riservata all'area nelle quali viviamo, il Carso classico, le nostre grotte, e gli straordinari ed unici animali che li rappresentano, in primis il Proteo.
Oltre a queste tematiche cosmopolite, una particolare attenzione riservata all'area nelle quali viviamo, il Carso classico, le nostre grotte, e gli straordinari ed unici animali che li rappresentano, in primis il Proteo.
Edgardo Mauri con il meritato premio |
Il vincitore con gli organizzatori della manifestazione |
Il trofeo in palio vinto dalla SAS |