Nel 2011, concluse definitivamente le riprese per il documentario della
National Geografic, da attori siamo tornati semplici speleologi con la buona
abitudine (o fissazione) di scavare.
Così, con una piena di modesta entità (a mezzanotte l’aria usciva dalla Luftloch a 30 km/h circa), vista la
necessità di dover individuare l'esatta direzione dove proseguire le
disostruzioni, decidiamo di entrare.
Dopo la rapida discesa dei pozzi e dei 30 m di cunicolo prima del fronte
scavo, già si udiva il forte e cupo sibilo che ci avrebbe dovuto indicare -
finalmente - la via giusta.
Tre erano i punti promettenti che ci aspettavamo potessero soffiare... ma
quello attivato dalla piena non corrispondeva a nessuno di questi.
L'aria scaturiva a più di 200 km/h, fuoriuscendo solamente da una piccola fessura
in parete, alta 40 cm... ma larga forse un solo centimetro.
Cercando di infilare le dita nella fessura, l'unico effetto ottenuto era quello
di gonfiare la tuta speleo per la tanta aria che s’incanalava nella manica.
Il rumore fortissimo non permetteva quasi di sentirsi.
Avevamo trovato il punto esatto dove concentrare gli sforzi nei prossimi
mesi.
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Il punto dove iniziare lo scavo |