lunedì 17 giugno 2013

Diversamente Speleo 2013

Domenica 16 giugno, la Società Adriatica di Speleologia ha partecipato alla manifestazione DiversamenteSpeleo2013 pensata per dare la possibilità ai diversamente abili di vivere l'esperienza di visitare una grotta.
Il Gruppo Grotte di Forlì, organizzatore dell'evento, assieme ad alcune decine di speleologi accorsi da tutta Italia, non si è limitato ad accompagnare gli ospiti nella grotta di Frassassi, turistica, e quindi predisposta all'accesso di disabili, ma ha voluto far sì che i partecipanti provassero l'ebrezza di visitare una grotta non turistica, facendoli sentire dei veri speleologi.
La cavità scelta, è stata la Grotta della Beata Vergine di Frassassi. Costituita da un maestoso ingresso, dal quale parte un'ampia galleria di circa 70 metri, l'ipogeo si trova alla sommità di una splendida Via Crucis, ed è luogo frequentato da numerosi turisti e pellegrini, in quanto nella parte iniziale della cavità, sono situate due suggestive cappelle.
Protagonisti assoluti della giornata circa una decina di diversamente abili di tutte le età; sono stati accompagnati all'interno della grotta con l'ausilio di alcune barelle del soccorso speleologico ed era impossibile non commuoversi di fronte a tanta felicità ed emozione per la magica esperienza appena vissuta.
I tre membri dell'Adriatica presenti, Massimiliano, Marco e Giorgia hanno contribuito, assieme agli altri speleologi, fungendo da barellieri ed aiutanto, tramite l'uso di corde, a trainare le sedie a rotelle lungo la ripidissima Via Crucis.
Terminata quest'attività, i soci, approfittando della particolare natura sulfurea delle grotte della zona, hanno svolto alcune ricerce biospeleologiche sul campo, in particolare nella Grotta del Vento, effettuando osservazioni utili allo Speleovivarium Erwin Pichl di Trieste.

Infine, incredibilmente, attratti da un piccolo ingresso di quella che poteva sembrare una galleria, situato tra gli arbusti in uno scomodo punto lungo le sponde del torrente che bagna Frassassi, gli speleologi hanno avuto modo di visitare la galleria, lunga circa 30 metri, di uno splendido acquedotto risalente, probabilmente, alla metà del 1800.


Non possiamo che ringraziare il Gruppo Speleologico di Forlì che ci ha dato la possibilità di vivere un'esperienza indimenticabile, che non si è limitata all'ambito puramente speleologico, ma che ci ha arricchiti nel cuore, facendoci capire che, nonostante il sudore ed il peso delle barelle e delle sedie a rotelle trascinate per erti sentieri, i sorrisi sinceri di quei ragazzi possono ripagare ogni fatica.

La galleria dell'acquedotto. (ph. Massimiliano Blocher)
La sorgente sulfurea. (ph. Massimiliano Blocher)
Foto di gruppo all'ingresso della grotta. (ph. Cristiano Ranieri)

domenica 2 giugno 2013

Anton Polley

Anton Polley, ingegnere e ricco possidente di Sesana, ricercatore ed appassionato di acque sotterranee... chi era costui? 
Tutti quelli che si sono interessati della storia della speleologia locale si sono confrontati, prima o poi, con questa particolare figura di ricercatore e studioso, ma quanto si conosceva veramente di questo personaggio? In realtà molto poco, e spesso veniva fatta anche una certa confusione.
Si sapeva che un ing. Polley aveva collaborato nella realizzazione della ferrovia Vienna-Trieste (la famosa Sudbahn) e che si doveva a lui la costruzione di un acquedotto ferroviario che alimentava varie stazioni, fino a quella di Aurisina, ma questi fatti si svolgevano nel 1855-1861. 
Sempre un ing. Polley aveva poi scavato varie grotte e proposto numerosi progetti per portare acqua alla città di Trieste ma, in questo caso, gli avvenimenti risalivano ai primi anni del 20° secolo. Si trattava della stessa persona? Oppure erano due distinti tecnici che avevano operato separatamente l’uno dall’altro? E se erano due soggetti diversi, erano per caso parenti?
Queste domande ce le siamo poste spesso, ma nella bibliografia esistente non abbiamo trovato alcuna risposta convincente. Così è partita una ricerca che è durata molti mesi ed ha cercato di fare piena luce su questo interessante personaggio.
Lo speleologo e socio della SAS che si è particolarmente impegnato in questo studio è stato l'amico Piero Luchesi, che ha setacciato archivi, tradotto testi dallo sloveno e portato avanti ogni possibile indagine, fino a trovare tutte le risposte che cercavamo. E’ nato così un testo che racchiude tutti i dati attualmente raccolti. 
E’ quindi con particolare piacere che comunico che da oggi è disponibile, fra le varie monografie della SAS, anche la pubblicazione intitolata “L’ing. Antonio Polley. Imprenditore, studioso, idrologo”. Tanti complimenti a Piero per il lavoro svolto, ed ai suoi collaboratori. 

In questa breve news si potrebbe dare qualche indicazione in più e svelare qualche succosa novità sul “nostro” Polley, ma preferiamo non dare alcun indizio e invitiamo tutti gli interessati a scaricare la monografia disponibile sul nostro sito in formato PDF.


Da segnalarele le belle foto pubblicate in prima e quarta di copertina, scattate dall'amico Alberto Maizan.