Le ultime due discese
nella Luftloch sono state di gran
soddisfazione... L' ultimo anno l'abbiamo passato a creare, allargando una
stretta fessura sott'acqua, un cunicolo orizzontale di quasi sei metri (dopo i
precedenti sette metri verticali scavati seguendo una fessura millimetrica).
Ormai ci avevamo quasi
fatto il callo a scavare senza gratificazioni, prima quasi nella roccia viva, poi
a seguire una fessura allagata, nella quale solo timidi segnali durante le piene
(o meglio durante le fasi calanti di aspirazione) ci indicavano per qualche ora
la via da seguire...
Meno d'un mese fa, però,
una piccola piena ci mette in allerta.
La Luftloch, curiosamente, sembra soffiare un po' di più (sempre
proporzionalmente) rispetto alle altre grotte che monitoriamo, un soffio sui 50
km/h. Alla Lazzaro Jerko, invece, i
km/h sono 40... Strano e da riconfermare il dato, poiché ad incrementi di acqua
a livelli così bassi di magra, i dati da anni ci davano sempre il contrario.
Comunque, nonostante la
pienuncola così modesta, la mattina successiva siamo ugualmente andati a
controllare se le grotte davano già segnali di aspirazione. Alla Luftloch ci vogliono normalmente grosse
piene per apprezzare l'aspirazione, ma quella mattina, nonostante la
micropiena, un soffio di 20 km/h entrava dalla feritoia della botola. Mai
visto la Luftloch aspirare tanto!
Così ci si imbraga e si
scende... al diavolo il lavoro!
Discesa rapida e, a quaranta
metri dal fondo, già i primi curiosi rumoracci...
Mi infilo nel frastuono
del cunicolo finale arrivando sul fronte scavo, dove posso osservare una
pozzanghera intermittente con acqua che si muove ad intervalli irregolari e con
risucchi violenti.
Mi metto le cuffie, in
quanto i rumori sono così forti da esser addirittura fastidiosi. Mi
tranquillizzo e mi ambiento qualche minuto: la grotta è come se fosse in
risonanza ed i colpi d'aria e le vibrazioni fanno star male il corpo, come
esser attaccati ad una cassa stereo coi toni bassi in continuo.
Provo il demolitore, ma
non lo sento. I rumori ambientali coprono tutto.
Mi metto al lavoro e constato
che ogni tanto il risucchio diventa costante, fluido e non intermittente. Siamo
forse vicini alla fine del piccolo sifone?
Poi l'acqua scende
nuovamente, ricreando la pozzanghera e nuovamente... singhiozzi d'aria.
Continuo lo scavo per
otto ore (tanto i fumi del demolitore vengono aspirati in pochi secondi...) e
penso che ci siamo. Levo materiale, spingo la testa più in fondo possibile e
lascio la grotta con quest’ultima immagine: l'acqua che va in salita, risucchiata
dall'aspirazione.
Dieci giorni dopo riscendiamo
e nuovamente inizio a dubitare delle mie facoltà mentali: sul fondo tutto tace e nulla fa
ricordare i giochi della natura ammirati e temuti la volta precedente.
Lavoriamo per un’oretta.
Per me l'ultimo diaframma prima di superar il sifone doveva essere la lama che abbatto
con pochi colpi di mazza, ma dietro una parete piatta non fa presagire nulla di
buono. Continuo a forare con il demolitore: nel buco a destra avanzo per 40 centimetri,
nel buco a sinistra dopo soli 10 centimetri mi fermo.
«Hai visto?»
«Cosa?»
«Mi è sembrato che dalla
punta ci sia stato come uno sbuffo di polvere...»
«Sarà il demolitore che
fuma.»
Guardo il demolitore e
non fuma. «Vabbè, sarà il demolitore...»
Dopo altri 10 centimetri:
di nuovo!
Tiro fuori la punta e
tutto tace.
Rimetto dentro, corre
per i venti centimetri già fatti e ne fa' altri venti in pochi secondi.
Tiro fuori nuovamente la
punta.
Polvere in viso, un
fischio, aria sulla fronte: Habemus
baricam.
Dopo 15 anni abbiamo
beccato finalmente il respiro della grotta. Non il soffio irregolare della
piena, che si manifestava solo quando si vuotava in un senso o nell'altro il
laghetto sifonante, ma il soffio continuo e regolare che ora ci indica che la via, anche
se ancora non transitabile, è finalmente aperta.
Abbiamo lavorato ancora
qualche ora allargando la fessura, che ora non fischia più, ma presenta un
soffio morbido e costante. Da oggi, finalmente, non servirà più scendere con le
piene per trovar la via, scenderemo solo per il piacere di assistere alla nostra
"bora sotterranea"
I valori di ossigeno
aumenteranno ulteriormente, sia per il rimescolio costante provocato dall’aria
barica, sia perché le quantità di aria in uscita ed in entrata, durante le
piene, saranno finalmente equivalenti.
Probabilmente la grotta soffierà
anche maggiormente. Ormai l'aria non ha più motivi per trovarsi altre
strade secondarie rispetto all'autostrada che le abbiamo aperto.
E' tutto, a presto, Marco