Mese dopo mese, uscita dopo uscita, riusciamo a creare dal niente un
passaggio lungo 3 m con una sezione di 1,5 m d'altezza per 1 m scarso di
larghezza, dimensioni più che sufficienti per poter lavorare con una certa comodità.
La difficoltà principale è stata quella di riuscire a seguire la mini
fessura: tra materiali di risulta, piccole vene della roccia e fratture create
dai nostri sbancamenti, abbiamo passato diverse giornate a scavare seguendo
semplicemente il nostro intuito.
Dopo i primi 3 m sub-orizzontali, ne abbiamo dovuto affrontare ulteriori 3
in verticale e così procedendo nello scavo, dall’inizio della fessura e per uno
sviluppo di oltre 6 m, è passato un altro anno.
In una fase di particolare sconforto, vista l'esiguità della prosecuzione
seguita, si stava quasi per decidere di bloccare i lavori sino l'avvento di una
provvidenziale piena che ci desse conferma della validità degli scavi effettuati
sino a quel momento... ma è bastata la sola minaccia di abbandonare i lavori
che, incredibilmente, un colpo di demolitore è andato completamente a vuoto, mettendo
in luce un meandrino che, se messo a confronto con le fessure precedenti,
presentava finalmente dimensioni più ragionevoli.
Dopo aver approfondito e debitamente allargato il meandrino in ulteriori
uscite, è risultato che questo proseguiva, sempre in fessura, sia a destra che
a sinistra.
Come tante altre volte nella storia di questo scavo, eravamo arrivati
all'ennesimo bivio, e non rimaneva che aspettare l'arrivo delle piogge per
ritrovare il respiro profondo del Timavo che ci indicasse la giusta via.
Cunicolo scavato sul fondo della cavità |