E' con grande piacere che abbiamo ricevuto una mail da parte di Bettina, del
Gruppo Grotte Nuorese, che ci indicava un link relativo ad una pagina del loro sito internet. Quando siamo andati a vedere questa pagina ci siamo ricordati dei tre amici speleo che abbiamo incontrato nei giorni di Casola, quando ci siamo trovati ad avere gli stand espositivi l'uno di fronte all'altro. Ovviamente c'è stata la possibilità di scambiare quattro chiacchierare e siamo rimasti favorevolmente impressionati dal loro lavoro relativo al rilievo tridimensionale della grotta di Su Bentu con il laser scanner.
Discorrendo, abbiamo capito che avevano visto il documentario
Alla ricerca del fiume nascosto, prodotto dal National Geographic e diretto da Tullio Bernabei, e che avevano anche riconosciuto il protagonista Marco Restaino. Era chiaro che la fatica del regista e di tutti quelli che avevano partecipato alla realizzazione del film era stata apprezzata ma pensavamo che si trattasse solamente di una riscontro positivo alle ricerche che stiamo portando avanti relativamente al fiume Timavo sotterraneo.
Con sorpresa, invece, ci siamo resi conto che - almeno per gli amici nuoresi - il film e la nostra attività aveva lasciato un segno più profondo.
Leggendo la pagina del sito intitolata "Si! Al fiume!" abbiamo visto come l'autore, Giovanni Maria Tanda, partendo dall'esperienza vissuta a Casola, ha cercato di fare chiarezza su cosa sia in realtà la speleologia e su quale sia il vero ruolo degli speleologi. Si tratta di argomenti sempre delicati e spesso dai risvolti troppo personali per avere risposte definitive.
Giovanni Maria fa però delle osservazioni molto interessanti e, con uno stile personale e talvolta ricercato, giunge alla conclusione (una delle conclusioni possibili) per cui lo speleologo
"è quella donna o quell’uomo che si prefigge un obiettivo
speleologico e lo raggiunge, o fa di tutto per raggiungerlo, nel corso
del tempo, con la guida del proprio ingegno e l’azione del proprio
corpo", citando le parole di Francis Macomber.
Ci ha impressionato, a questo punto, come, per fare un esempio di questo ragionamento si indichi esplicitamente Marco Restino ed il suo approccio nei confronti della speleologia.
Questi apprezzamenti sicuramente gratificheranno Marco che, nonostante la sua immagine schiva e quasi timida, "gongolerà" per le belle parole rivolte alla sua persona.
Noi non possiamo che approvare pienamente le tesi sostenute nell'articolo ed anche gli auspici finali
"Che tutti gli speleologi per essere veramente tali abbiano un fiume da
raggiungere! Che possano averne anche uno di ordine superiore che li
completi come donne e come uomini e che li renda veramente tali.".
L'importante è avere un progetto, perseverare, non arrendersi, andare sempre avanti. Certi lavori si fanno perchè si è pienamente convinti del risultato e non per ottenere il consenso di tutti ad ogni costo.
Certo, se poi ci sono anche le belle parole e gli incoraggiamenti degli altri speleo, è ancora meglio.
Un grazie agli amici nuoresi e speriamo di incontrarci al più presto, magari con succose novità esplorative da ambo le parti.
L'articolo completo intitolato "Si! Al fiume!" è raggiungibile alla seguene
pagina.