Domenica 18
febbraio, con inizio alle ore 10.30, si presenterà allo Speleovivarium
l’attività di Erwin Pichl, attraverso il racconto di chi l’ha conosciuto e con
lui ha collaborato.
Una giornata
dedicata all’ideatore dello Speleovivarium per ricordare la sua opera di
speleologo e le sue ricerche sul Proteo, iniziate quando l’esplorazione e il
rilevamento visivo erano l’elemento principale della ricerca ed implicava
discese ed immersioni nelle acque sotterranee del complesso sistema carsico. Il
Proteo, abitatore delle acque sotterranee e con il quale condividiamo la
dipendenza dall’acqua, merita sicuramente un certo interesse. Questo sia per
conoscere la sua reale distribuzione, che per comprendere meglio il particolare
adattamento alla vita nelle condizioni estreme ed in assenza di luce,
conseguenza di un’evoluzione di centinaia di migliaia d’anni. Raccogliendo le
idee e le proposte di Erwin Pichl si è voluto approfondire con le più moderne
tecnologie la ricerca scientifica sul Proteo e anche di questo si parlerà allo
Speleovivarium, a 250 anni della prima descrizione scientifica di questo
animale ad opera del naturalista austriaco Josephus Nicolaus Laurenti (1768).
La crescita
delle collaborazioni con il Museo Civico di Storia Naturale e con le realtà
scientifiche del territorio e della Slovenia facilita oggi il progredire delle
conoscenze e l’approfondimento degli studi sulla vita del Proteo e questo potrà
portare dei vantaggi per l’ambiente e per gli esseri umani.
Domenica 18
febbraio 2018
con inizio alle
ore 10.30
presso lo
Speleovivarium Erwin Pichl
via Guido Reni
2/c, Trieste