martedì 21 luglio 2015

Novità dalla Luftloch

Qualcosa si sta finalmente muovendo sul fondo della Luftloch e Marco Restaino ha scritto alcune righe per condividere con tutti noi le recenti novità.

Le ultime due discese nella Luftloch sono state di gran soddisfazione... L' ultimo anno l'abbiamo passato a creare, allargando una stretta fessura sott'acqua, un cunicolo orizzontale di quasi sei metri (dopo i precedenti sette metri verticali scavati seguendo una fessura millimetrica).
Ormai ci avevamo quasi fatto il callo a scavare senza gratificazioni, prima quasi nella roccia viva, poi a seguire una fessura allagata, nella quale solo timidi segnali durante le piene (o meglio durante le fasi calanti di aspirazione) ci indicavano per qualche ora la via da seguire...
Meno d'un mese fa, però, una piccola piena ci mette in allerta.
La Luftloch, curiosamente, sembra soffiare un po' di più (sempre proporzionalmente) rispetto alle altre grotte che monitoriamo, un soffio sui 50 km/h. Alla Lazzaro Jerko, invece, i km/h sono 40... Strano e da riconfermare il dato, poiché ad incrementi di acqua a livelli così bassi di magra, i dati da anni ci davano sempre il contrario.
Comunque, nonostante la pienuncola così modesta, la mattina successiva siamo ugualmente andati a controllare se le grotte davano già segnali di aspirazione. Alla Luftloch ci vogliono normalmente grosse piene per apprezzare l'aspirazione, ma quella mattina, nonostante la micropiena, un soffio di 20  km/h entrava dalla feritoia della botola. Mai visto la Luftloch aspirare tanto!
Così ci si imbraga e si scende... al diavolo il lavoro!
Discesa rapida e, a quaranta metri dal fondo, già i primi curiosi rumoracci...
Mi infilo nel frastuono del cunicolo finale arrivando sul fronte scavo, dove posso osservare una pozzanghera intermittente con acqua che si muove ad intervalli irregolari e con risucchi violenti.
Mi metto le cuffie, in quanto i rumori sono così forti da esser addirittura  fastidiosi. Mi tranquillizzo e mi ambiento qualche minuto: la grotta è come se fosse in risonanza ed i colpi d'aria e le vibrazioni fanno star male il corpo, come esser attaccati ad una cassa stereo coi toni bassi in continuo.
Provo il demolitore, ma non lo sento. I rumori ambientali coprono tutto.
Mi metto al lavoro e constato che ogni tanto il risucchio diventa costante, fluido e non intermittente. Siamo forse vicini alla fine del piccolo sifone?
Poi l'acqua scende nuovamente, ricreando la pozzanghera e nuovamente... singhiozzi d'aria.
Continuo lo scavo per otto ore (tanto i fumi del demolitore vengono aspirati in pochi secondi...) e penso che ci siamo. Levo materiale, spingo la testa più in fondo possibile e lascio la grotta con quest’ultima immagine: l'acqua che va in salita, risucchiata dall'aspirazione.

Dieci giorni dopo riscendiamo e nuovamente inizio a dubitare delle mie facoltà  mentali: sul fondo tutto tace e nulla fa ricordare i giochi della natura ammirati e temuti la volta precedente.
Lavoriamo per un’oretta. Per me l'ultimo diaframma prima di superar il sifone doveva essere la lama che abbatto con pochi colpi di mazza, ma dietro una parete piatta non fa presagire nulla di buono. Continuo a forare con il demolitore: nel buco a destra avanzo per 40 centimetri, nel buco a sinistra dopo soli 10 centimetri mi fermo.
«Hai visto?»
«Cosa?»
«Mi è sembrato che dalla punta ci sia stato come uno sbuffo di polvere...»
«Sarà il demolitore che fuma.»
Guardo il demolitore e non fuma. «Vabbè, sarà il demolitore..
Dopo altri 10 centimetri: di nuovo!
Tiro fuori la punta e tutto tace.
Rimetto dentro, corre per i venti centimetri già fatti e ne fa' altri venti in pochi secondi.
Tiro fuori nuovamente la punta.
Polvere in viso, un fischio, aria sulla fronte: Habemus baricam.

Dopo 15 anni abbiamo beccato finalmente il respiro della grotta. Non il soffio irregolare della piena, che si manifestava solo quando si vuotava in un senso o nell'altro il laghetto sifonante, ma il soffio continuo e regolare che ora ci indica che la via, anche se ancora non transitabile, è finalmente aperta.
Abbiamo lavorato ancora qualche ora allargando la fessura, che ora non fischia più, ma presenta un soffio morbido e costante. Da oggi, finalmente, non servirà più scendere con le piene per trovar la via, scenderemo solo per il piacere di assistere alla nostra "bora sotterranea"
I valori di ossigeno aumenteranno ulteriormente, sia per il rimescolio costante provocato dall’aria barica, sia perché le quantità di aria in uscita ed in entrata, durante le piene, saranno finalmente equivalenti.
Probabilmente la grotta soffierà anche maggiormente. Ormai l'aria non ha più motivi per trovarsi altre strade secondarie rispetto all'autostrada che le abbiamo aperto.

E' tutto, a presto, Marco






mercoledì 20 maggio 2015

Conferenza sugli acquedotti triestini

Il giorno 13 maggio si è tenuta una seconda conferenza dell'Adriatica presso il Circolo A.R.I.S. di Barcola. Paolo Guglia ha parlato di acquedotti, di pozzi e cisterne e del problema dell'approvvigionamento idrico della città di Trieste.
Il pubblico presente ha dimostrato di aver gradito l'intervento, con numerose domande e richieste d'approfondimento.
Le foto che seguono sono di Stelio Baret.


Il dott. Bevilacqua introduce l'oratore
Il pubblico presente alla serata

martedì 19 maggio 2015

Nelle Stena...

In occasione della visita alle gallerie Stena, a Longera, il socio Massimiliano Blocher ha scattato delle belle immagini.
Vista la loro qualità, si è ritenuto opportuno inserirle sulla pagina dedicata all'attività dell'Adriatica, ad ulteriore conferma della capacità dei nostri fotografi sociali. Bravo Max...


Altra domenica di attività

Anche nell'ultimo fine settimana l'Adriatica ha avviato numerose iniziative.
Sabato pomeriggio è stata fatta, all'interno delle attività del Corso di Speleologia in cavità artificiali, la visita di recupero alle gallerie Stena, nella vallata di Longera. Si tratta di gallerie di captazione dell'acquedotto dello Starebrech (opera sussidiario dell'acquedotto Teresiano), interessanti per la presenza d'acqua e per le ricche concrezioni.
Domenica si è svolta, invece, la seconda uscita pratica del corso, che ha riguardato varie cavità: sono stati visitati il rifugio di via Virgilio, la fonte Ustia e, nel pomeriggio, le gallerie militari dell'Obelisco a Opicina.
Sempre domenica è partita da Banne un'escursione guidata - organizzata in occasione della giornata mondiale dell'ambiente - lungo i sentieri carsici, con osservazioni sugli stagni, le vasche, le ograde e le grotte. Buona l'adesione e più che buono l'interesse dei partecipanti.
Nelle foto che seguono alcune immagini delle iniziative svolte.


Gruppo 1 alle Stena (Foto P. Guglia)
Gruppo 2 alle Stena (Foto P. Guglia)
Allievi ed accompagnatori nella valle di Longera (Foto P. Guglia)
Nelle gallerie militari dell'Obelisco (Foto M. Blocher)
Passeggiata didattica sul Carso 1 (Foto M. Blocher)
Passeggiata didattica sul Carso 2 (Foto M. Blocher)

venerdì 15 maggio 2015

Aspettando la giornata dell'ambiente

Sette miliardi di sogni: un pianeta! Consumare con cautela! WED 2015

Domenica 17 maggio 2015
Orario 9:30-15:00

In occasione della giornata mondiale dell'ambiente viene organizzata un'escursione guidata (gratuita) da Banne a Trebiciano, su antichi percorsi tra grotte e stagni, tra linee di paesaggio e land art.
Una passeggiata con indicazioni e sottolineature, appunti di segno e di pensiero, interventi d'arte... lungo i sentieri dei carbonai e delle donne del latte, con osservazione di abbeveratoi, muretti a secco, alberi e di tutti gli altri segni del paesaggio.  

L'iniziativa viene organizzata da: Società Adriatica di Speleologia, Associazione XXX Ottobre (Sez. CAI di Trieste), Associazione Tutori Stagni e Zone Umide del FVG e Gruppo Immagine. Con la collaborazione del Museo di Storia Naturale di Trieste.

Per iscrizioni: www.sastrieste.it, www.caixxxottobre.it e www.mini-mu.it, fino ad esaurimento dei posti. Per informazioni: 349-1357631.


Scarica il volantino.
Scarica la scheda di iscrizione.

Seconda lezione Corso CA

Si è svolta, giovedì sera, la seconda lezione del Corso di avvicinamento alle cavità artificiali. Siccome si doveva parlare di opere militari sotterranee, quale location migliore dello Speleovivarium? Il nostro museo, infatti, si articola all'interno di una rifugio antiareo risalente alla seconda guerra mondiale, quindi è stato possibile - dopo aver visto immagini e rilievi - visitare direttamente la parte terminale del ricovero, rimasta ancora allo stato originale.
Fra i graditi ospiti della serata anche l'amico Ruggero Calligaris.


Nella foto, in piedi da sinistra: Federico, Fabio, Martina, Angela, Ruggero, Paolo, Marco, Marianna e Nazareno. In basso: Valeria, Gaia, Elisa e Roberta.

lunedì 11 maggio 2015

Attività domenicali

Grande fermento per l'Adriatica, in questa seconda domenica di maggio.
Lo Speleovivarium è stato interessato da un'apertura straordinaria, il corso di Speleologia in cavità artificiali ha visto la sua prima uscita in sotterraneo e una ricca delegazione di soci ha partecipato al Mini Maker Faire, presso il Centro Internazionale di Fisica Teorica.
A proposito di quest'ultima iniziativa, dove la stand della SAS ha riscontrato l'interesse di molti visitatori, si propongono alcune immagini scattate dall'amico Alberto Maizan.


domenica 10 maggio 2015

Prima uscita Corso CA

Si è regolarmente svolta, nel rione di San Giovanni, la prima uscita del corso 2015 di avvicinamento alle C.A. organizzato dall'Adriatica.
Dopo aver parlato dell'acquedotto Teresiano e delle sue particolari caratteristiche, gli allievi sono stati accompagnati in una visita al Capofonte (punto storico di partenza dell'aquedotto) ed alle gallerie superiori.
Per fortuna, quest'anno, non ci sono state sorprese, visto il livello basso dell'acqua nei cunicoli.
Alla fine, per una doverosa attività di socializzazione, tutti in osmica a Longera.


All'interno del Capofonte Teresiano
Lungo le Gallerie Superiori
Gaia in progressione
La risalita del pozzo d'ingresso

venerdì 8 maggio 2015

Mini Maker Fair

Veniteci a trovare sabato 9 e domenica 10 maggio allo stand M20 del Mini Maker Fair, presso il Centro di Fisica di Miramare L'attività presentata della Società Adriatica di Speleologia e dallo Speleovivarium Erwin Pichl al Trieste Mini Maker Fair si propone di comunicare e mostrare  al pubblico - con diorami e modellini dinamici - gli effetti della circolazione delle acque nel suolo carsico e il patrimonio della ricca biodiversità in esso presente, promuovendo in ogni persona una sensibilità verso la natura più nascosta del nostro Carso, al fine di una ricomposizione del rapporto con l'ambiente per un nuovo codice etico di comportamento nei suoi riguardi.
Il settore sperimentale - rappresentato dalla Stazione Sperimentale Ipogea dell'abisso di Trebiciano - illustrerà i progetti e lo sviluppo del sistema di rilevazione ambientale operante nella cavità profonda 329 m.
La corretta gestione e acquisizione dei parametri fisici potrà rendere possibili, in futuro, anche nuove indagini scientifiche.
Le avverse peculiarità dell'ambiente ipogeo possono essere un eccezionale campo di collaudo per nuovi sistemi di trasmissione dati.
La Società è aperta ad ogni tipo di collaborazione in questo settore.

Responsabile: Sergio DAMBROSI
Email: sergio.dambrosi@tin.it

Vai al sito del Mini Maker Fair.

Caverna Lindner al fondo dell'abisso di Trebiciano (Foto A. Maizan)

mercoledì 6 maggio 2015

Corso di speleologia in cavità artificiali

Momenti di avvicinamento ai sotterranei della città di Trieste

La Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia organizza la seconda edizione degli “INCONTRI DI SPELEOLOGIA IN CAVITA’ ARTIFICIALI” che si svolgeranno dal 7 al 28 maggio 2015.
L’iniziativa è rivolta a tutte le persone interessate, di qualsiasi età e sesso.
Gli INCONTRI, al fine di introdurre gli allievi a questa particolare disciplina, si articoleranno in quattro lezioni teoriche a cadenza settimanale (dalle ore 21:00), e di tre uscite pratiche in cavità alla domenica mattina.
Sono previste, per gli eventuali interessati, ulteriori visite ad altri sotterranei la domenica pomeriggio.

PROGRAMMA

  • Giovedì 7 maggio: Presentazione dell’iniziativa e introduzione alle cavità dell’acqua (presso la sede sociale);
  • Domenica 10 maggio: Visita di alcune opere sotterranee dell’acquedotto Teresiano;
  • Giovedì 14 maggio: Introduzione alle cavità militari (presso lo Speleovivarium);
  • Domenica 17 maggio: Visita di alcune cavità di origine militare;
  • Giovedì 21 maggio: Introduzione alle cavità storiche (presso i sotterranei dei Gesuiti);
  • Domenica 24 maggio: Uscita in una cavità mista del Carso;
  • Giovedì 28 maggio: Conclusioni, distribuzione degli attestati e bicchierata finale (presso la sede sociale).

ISCRIZIONE

La quota di iscrizione agli INCONTRI è di Euro 60 e comprende la quota associativa annuale alla società.
Per le uscite è necessario un abbigliamento adeguato (si consiglia una tuta da meccanico o vestiario sportivo e un paio di stivali di gomma al ginocchio), un casco di protezione ed una fonte di luce autonoma.
Per le iscrizioni rivolgersi al giovedì presso la sede di Via Rossetti 59/A dalle ore 21:00, muniti del modulo compilato. Per i minori di 18 anni è necessaria la firma di un genitore o di chi ne fa le veci.

PER INFORMAZIONI 

Ogni giovedì sera presso la sede di via Rossetti 59/A, dalle ore 21:00.
e-mail: info@sastrieste.it



Scarica il volantino.

martedì 5 maggio 2015

Università di Bologna a Trebiciano

E' con vero piacere che abbiamo ospitato, sabato 2 maggio, nel nostro Abisso di Trebiciano, un nutrito gruppo di universitari interessati di carsismo e di speleologia.
In particolare si è trattato di una trentina di studenti provenienti dall'ateneo di Bologna, accompagnati dal prof. Jo De Waele. Dopo un lungo tour di molti giorni che ha visto la visita del gruppo in tante cavità italiane e slovene, il gran finale è stato previsto proprio nella grotta forse più importante e storicamente interessante dell'altipiano triestino: l'abisso dove Antonio Federico Lindner ha scoperto il Timavo nel 1841.
Dopo ore di osservazioni e considerazioni nel sottosuolo, non è potuta mancare anche una  visita conclusiva ad un noto locale tradizionale del Carso.


Il gruppo preso la Stazione Sperimentale Ipogea di Trebiciano (Foto A. Maizan)
Osservazioni in grotta 1 (Foto A. Maizan)
Osservazioni in grotta 2 (Foto A. Maizan)
Nella caverna Lindner (Foto M. Blocher)

giovedì 30 aprile 2015

Altra conferenza sul Timavo

Continua l'azione di divulgazione della Società Adriatica di Speleologia sul tema Timavo ed acque carsiche di profondità.
Questa volta, presso il Circolo A.R.I.S. di Barcola, Marco Restaino (con il supporto multimediale di Paolo Guglia) ha presentato la conferenza con proiezione di slide intitolata "Il Timavo. Dalle sorgenti alle foci". Gli argomenti trattati sono stati sempre quelli a noi particolarmente cari: grotte soffianti, fiumi sotterranei, piene e scavi.
Notevole è stato l'interesse dei partecipanti, che hanno rivolto numerose domande al relatore.

Foto di Stelio Baret
Foto di Stelio Baret

martedì 21 aprile 2015

Il fiume Timavo racconta

Si è svolto il giorno 21 aprile, presso la Sala degli Incontri dell'Hotel Duchi d'Aosta, l'interessantissimo incontro intitolato "Il fiume Timavo racconta: dalle sorgenti al mare tra natura, storia, miti e leggende", che ha visti riuniti un bel numero di esperti ed appassionati del nostro fiume carsico.
Con la conduzione del giornalista Piero Spirito, il primo intervento è stato quello di Sergio Dolce, noto naturalista che ha parlato degli animali delle grotte (citando la SAS per il grande lavoro di realizzazione della ferrata Adriatica nell'abisso di Trebiciano). Ha quindi seguito il prof. Franco Cucchi dell'Università di Trieste, che ha trattato la geologia del Carso Classico e spiegato i risultati del Progetto HydroKarst (da evidenziare una curiosità: l'immagine iniziale delle slide era una bella fotografia scattata da Alberto Maizan, socio della SAS). E' quindi intervenuto Sergio Dambrosi (presidente della SAS) che ha raccontato dei grandi interventi riguardanti la Stazione Sperimentale Ipogea dell'abisso di Trebiciano e ha informato i presenti sui gravi problemi che oggi coinvolgono i gruppi grotte nei loro rapporti con le istituzioni. Ha quindi preso la parola Clarissa Brun, che ha parlato delle esplorazioni nell'abisso di Repen ed ha evidenziato lo spirito con cui lo speleologo si avvicina al mondo sotterraneo delle grotte. E' stato quindi il turno di Marco Restaino (vicepresidente della SAS) che ha spiegato i meccanismi delle piene e dei soffi d'aria che interessano le grotte timaviche, relazionando anche sugli scavi nella cavità denominata Luftloch. L'ultimo intervento è stato quello di Duilio Cobol, che ha trattato il tema della speleologia subacquea (ricordando le immersioni pionieristiche della SAS e di Walter Mauci).
A fine serata è stata data la parola anche a Paolo Guglia (socio della SAS) che ha accennato alle recenti esplorazioni speleosubacquee del Timavo Sistem Exploration ed alla collaborazione con l’equipe francese appartenente al National Cave Diving Commette della FFESSM.
Si è trattato di una interessantissima occasione per parlare di Carso, grotte e fiumi sotterranei.
Per noi è stata anche una piacevole riprova che ha confermato la Società Adriatica di Speleologia fra i principali protagonisti della ricerca ed esplorazione del Timavo.


sabato 7 marzo 2015

Visita a Trebiciano

Come ogni anno, si è svolta la visita alla grotta di Trebiciano, denominata "Mimose in abisso".
Un bel gruppo di amici, accompagnati da Michele (Sid), Federico (Fedora) e Marco (Gubi), è sceso fino alle acque del Timavo ed ha assaporato l'ambiente ipogeo del nostro Carso.
Un'iniziativa sicuramente da riconfermare anche il prossimo anno.





lunedì 12 gennaio 2015

Grotte inquinate

E' apparsa sul quotidiano locale Il Piccolo di oggi una pagina intera dedicata alle grotte inquinate del nostro Carso. Sono riportati due articoli, entrambi  riguardanti lo stesso argomento. Il primo si riferisce a un'intervista fatta a Furio Premiani (sul giornale indicato come Fulvio), presidente della Federazione Speleologica Regionale, mentre il secondo cita un'altra intervista a Franco Gherlizza, responsabile dell'attività didattica del Club Alpinistico Triestino. Nei due interventi si parla delle cavità carsiche inquinate e delle situazioni di degrado riscontrate dagli speleologi nel corso delle loro esplorazioni ipogee.
Certamente si tratta di argomenti particolarmente "sensibili" per chi frequenta il mondo sotterraneo, perciò è utile che se ne parli sempre di più, anche su dei mezzi di comunicazione che coinvolgono un pubblico più ampio. Alla fine dei conti il percorso dovrebbe essere sempre lo stesso, far conoscere il problema ai cittadini, rimediare per quanto possibile alle situazioni negative dl passato ed evitare che certi comportamenti si ripetano nel futuro. Ma non si tratta solamente di "cultura ambientale". Il punto è che le Autorità dovrebbero partecipare a tale percorso, fornendo agli speleologi i vari strumenti che permettano di intervenire direttamente nel sottosuolo. Purtroppo, attualmente, non ci sono molte risposte da parte degli Enti preposti e l'intervento del presidente Premiani espone in maniera chiara la situazione (non solo economica) in cui si trovano oggi i vari gruppi speleologici regionali.
Un ulteriore appunto si potrebbe poi fare sulla correttezza dell'informazione. Probabilmente per necessità di sintesi o forse per la non perfetta conoscenza dell'argomento da parte del giornalista, appaiono alcuni grossolani errori negli articoli, come il grave inquinamento della "caverna 17 VG di Trebiciano", cavità che è perfettamente a posto sotto l'aspetto ambientale e che non deve essere confusa con la "caverna presso la 17 VG - n. 4362 VG" pesantemente inquinata. Oppure come la didascalia alla foto centrale che recita "Speleosub su una zattera nella grotta inquinata Pozzo dei Colombi", dove si confonde clamorosamente il Pozzo dei Colombi (n. 227 VG) presente a San Giovanni di Duino con il Pozzo dei Colombi (n. 42 VG) presente a Basovizza.
Forse sono da farsi anche due commenti di carattere formale. Il primo riguarda la fotografia degli speleosub: si tratta di una bella immagine scattata dal nostro socio Alberto Maizan nel corso della spedizione Timavo System Exploration 1913. Il Piccolo era perfettamente al corrente del nome dell'autore della foto (già utilizzata a corredo di altri articoli nel passato) ma questa volta ha deciso di non citarne il nome. Vorrà dire che, in futuro, le fotografie più riuscite le terremo per noi e che alla stampa daremo solamente immagini mediocri, che potranno tranquillamente essere riprodotte senza alcuna indicazione.
Il secondo commento riguarda, invece, il confronto fra i due articoli. Uno è l'espressione ufficiale della Federazione Speleologica Regionale e della Federazione Speleologica Triestina (che rappresentano 24 associazioni che operano in tutto il FVG), l'altro è l'espressione di un solo gruppo grotte. Ovviamente ogni contributo è bene accetto e bisogna valorizzare ogni attività positiva portata avanti nel campo della divulgazione e dello studio, ma non dimentichiamo che nei rapporti con le Autorità il "peso" delle due situazioni è molto diverso, e in tal senso dovrebbe essere valutato. Sarebbe auspicabile che iniziative, proposte e progetti venissero portati avanti da un unico soggetto e che non si creassero momenti di confusione e sovrapposizione.

P.G.



venerdì 9 gennaio 2015

Conferenza sul Timavo

Si è tenuta, mercoledì 7 gennaio, un'interessante conferenza intitolata "Il Timavo, dalla sorgente alla foce, attraverso il Carso".
La conferenza si è svolta presso la sede del Cenacolo Medico Triestino ed è stata proposta dal nostro socio Marco Restaino.
Si è parlato inizialmente del Reka, dello scorrere del fiume in superficie per poi essere catturato dalle voragini di San Canziano. Il discorso si è quindi rivolto alle grotte che intercettano il corso sotterraneo del Timavo, con alcune notazioni sulle cavità storiche e su quelle attualmente in scavo. Per finire si è accennato alle risorgve, al tratto finale del corso d'acqua e agli animali che caratterizzano le varie fasi del nostro fiume carsico.
Il pubblico, forse non molto numeroso, ha comunque dimostrato di gradire l'intervento, ponendo molte domande e chiedendo chiarimenti su questo interessante argomento.



mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri

La Società Adriatica di Speleologia augura a tutti BUONE FESTE ed un entusiasmante 2015 ricco di salute, esplorazioni, scoperte e felicità.



Coro Scout

Perfettamente riuscita la serata di venerdì 19 dicembre allo Speleovivarium, che ha visto l'esibizione del Coro Scout di Trieste. L'atmosfera era sicuramente quella ideale e l'acustica della nostra struttura museale si è rivelata ottimale per un coro bravo, anche se non numeroso.
Vari i pezzi rappresentati, sia cori di montagna, qualche brano di folclore e alcuni richiami alla tradizione scout.
Tutti soddisfatti, quindi, e sicuramente avremo la possibilità di ascoltare ancora questa compagine corale allo Speleovivarium, nel prossimo futuro...

A seguire alcune fotografie di Alberto Maizan scattate nel corso della serata.


domenica 14 dicembre 2014

Auguri di Buon Natale allo Speleovivarium

Si comunica che venerdì 19 dicembre, alle ore 18:00, presso lo Speleovivarium Erwin Pichl di via Reni 2/c, si terrà un concerto del Coro Scout di Trieste.
Sarà un momento per incontrarci e per scambiarci gli auguri di buone feste.
Intervenite numerosi: sono garantiti canti suggestivi, un'ottima acustica e un'atmosfera particolare in attesa del Natale.


giovedì 11 dicembre 2014

Ultima uscita del Corso

Domenica 7 dicembre si è svolta l'ultima uscita del XXIII Corso di Speleologia della SAS.
Per completare il panorama didattico offerto agli allievi è stata volutamente scelta una cavità dalle caratteristiche diverse rispetto alle precedenti: estesi percorsi sub-orizzontali intercalati da passaggi in arrampicata, qualche punto più stretto e brevi pozzetti. La Fessura del Vento (n. 4139 VG) sita in Val Rosandra è una grotta che si presta perfettamente a tale scopo e poi si tratta comunque di una cavità che ha visto tanti soci dell'Adriatica lavorare, nel 1981, per l'aggiornamento del suo rilievo.
L'uscita si è svolta nel migliore dei modi e gli allievi, oramai speleologi a tutti gli effetti, hanno potuto assaporare anche che cosa vuol dire strisciare nel fango.
Con la chiusura del corso, non rimane che complimentarsi con tutti i partecipanti (istruttori, allievi e soci) che hanno contribuito al positivo risultato dell'iniziativa e un grazie particolare a Massimiliano per l'impegno organizzativo profuso.
Un arrivederci al prossimo Corso della SAS che si terrà nel 2015 e che sarà il ventiquatresimo.
(Foto di Alberto Maizan)