sabato 23 aprile 2016

Blog Reka-Timavo

La Società Adriatica di Speleologia si è sempre interessata a vari temi della speleologia, ma forse il più stimolante ed avvincente è stato quello legato al corso sotterraneo del fiume Timavo.
E' per questo motivo che presentiamo, con estremo piacere, un nuovo blog presente in rete, intitolato"REKA-TIMAVO. Ricerche, esplorazioni, notizie".
Queste pagine sono nate per raccogliere le notizie relative al fiume Reka-Timavo, affrontando temi di carattere scientifico (analisi delle acque, misurazioni delle portate, tracciamenti, ecc.), temi di carattere esplorativo (nuove grotte, scavi, immersioni, ecc.) e semplici notizie di fatti, avvenimenti e manifestazioni, quando pertinenti all'argomento.
Il blog è aperto a tutti. Non è il notiziario di un gruppo, ma uno spazio disponibile per chiunque voglia aggiungere un'informazione, condividendo con gli altri i risultati del proprio lavoro. Molto importante sarà anche il contributo degli amici d'oltre confine, in quanto un tratto del fiume sotterraneo scorre nella vicina Slovenia.

http://reka-timavo.blogspot.it/

Vai direttamente alle pagine del BLOG.


mercoledì 20 aprile 2016

Un libro sull'Europa

Sabato 16 aprile si è tenuta, presso lo Speleovivarium Ewin Pichl, la presentazione del libro "L'uomo che odiava l'Europa".
A farlo lo stesso autore, Fabio Mauri, con l'aiuto di immagini e letture proposte da Ariella Gracco e Daniela Abbona.
Si è trattato di un interessante viaggio in un possibile futuro, dove lo spirito europeo si frantuma in una realtà di divisioni e fratture, dove si interrompe il libero scambio di idee per sprofondare in una situazione di isolamento e chiusura fra paesi.
Forse si tratta di un panorama un po' pessimistico, ma alcuni recenti segnali dovrebbero indurci a ripensare al concetto dell'Europa che vogliamo.
Forse non molto numeroso il pubblico presente, ma estremamente interessanti e d'attualità i temi trattati.


lunedì 18 aprile 2016

TSE 2016

Per tutti gli interessati, è già on line il blog dedicato alle esplorazioni speleosubacquee del Timavo System Exploration 2016.
Nel mese di agosto ritorneranno a Trieste gli amici francesi e riprenderanno le immersioni al Pozzo dei Colombi e all'Abisso di Trebiciano. Per ora, stanno già fervendo i preparativi, sia di carattere burocratico che operativo.
Seguendo il blog sarà possibile rimanere informati, in tempo reale, sul progresso delle esplorazioni.

Trovate il blog al seguente indirizzo.

lunedì 11 aprile 2016

L'uomo che odiava l'Europa

Si parlerà di Europa sabato 16 aprile, alle 20.30, allo Spelovivarium Erwin Pichl, con la presentazione del romanzo di FABIO MAURI dal titolo "L’UOMO CHE ODIAVA L’EUROPA".
L’autore, eccezionalmente a Trieste il 15 e 16 aprile, incontrerà il pubblico in tre importanti appuntamenti per presentare questo romanzo di viaggio, amore e musica ambientato nell’europa del 2031. Una "storia Erasmus" in un’Europa ormai divisa, un racconto scorrevole, attuale, che senza polemiche e proposte induce riflessioni e desiderio di mettersi a viaggiare.
Le immagini raccolte dall’autore e le letture di Ariella Gracco e Daniela Abbona evocheranno l’esperienza e l’emozione del viaggio di Daniele, protagonista nel romanzo.
Saremo dunque trasportati dal racconto come in un trailer cinematografico. Una proposta nuova, coinvolgente e interattiva che si terrà a Trieste nelle seguenti sedi:

Venerdì 15 aprile, alle ore 19:00, al bar-libreria KNULP, via Madonna del Mare 7. Letture di Ariella Gracco;

Sabato 16 aprile, alle ore 18:00, presso GRUPPO IMMAGINE, nella sede PARCO DEI BAMBINI SAN GIOVANNI, via Weiss Edoardo 15, nella splendida cornice di Horti Tergestini. Letture di Ariella Gracco;

Sabato 16 aprile, alle ore 20:30, allo SPELEOVIVARIUM Erwin Pichl, via reni 2/c. Letture di Daniela Abbona.

Organizzazione curata dallo Spelovivarium – Società Adriatica di Speleologia, con la collaborazione del Gruppo Immagine e di Fabio's Room.
L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti.
Informazioni www.sastrieste.it  www.lyra.net  www.knulp.org



Perché presentare un libro sull’Europa guardando al futuro e andando fuori dagli schemi classici della scienza?  La ragione si individua nell’evoluzione delle policy europee e delle conseguenti leggi europee e nazionali inerenti la protezione della natura. A molti di noi sono noti nomi come Zone di Protezione Speciale (ZPS), Zone di Protezione tipo C (SIC) o Siti Natura 2000, meglio noti come parchi naturali. Teniamo conto che la normativa nazionale è cresciuta di pari passo con la crescita dell’Unione Europea, in Italia come in altri paesi. Da qui preoccuparsi dell’evolversi del sistema europeo è un poco cercare di illuminare la prosecuzione del cammino, come uno speleologo che cerca di trovare la via nel buio del sottosuolo.
Il libro di Fabio Mauri si pone nella giusta dimensione del romanzo sospeso tra il passato delle introspezioni del protagonista ed il futuro immaginario di paesi diversi. Pertanto abbiamo colto al volo l’occasione della venuta dell'autore a Trieste per invitarlo a mostrare il prodotto della sua scrittura, un poco speleo, un poco immaginaria.
Una storia d'amore cominciata durante l'Erasmus riunisce, dopo oltre trent'anni, i destini di Daniele e Klàra. Nell'Europa del 2031, il viaggio e lo scambio culturale tra nazioni sono di fatto proibiti, internet è stata smembrata in tante sotto-reti isolate, la storia e la cultura sono state riscritte in chiave regionalistica. Solo gli Europeisti, un gruppo clandestino composto da persone con un passato internazionale e multietnico, lottano ancora per ristabilire la pace e l’unità del continente. In questo scenario da incubo Daniele, un Europeista disilluso che ha abbandonato la lotta in seguito a una grave ferita e si è costruito una vita comoda e relativamente tranquilla, dovrà rimettersi in viaggio: Klàra, il suo primo amore conosciuto durante il periodo di studi all'estero, lo convincerà ad attraversare l’Europa per rintracciare i vecchi amici Erasmus e condurli da lei per un ultimo saluto.


domenica 10 aprile 2016

Anniversario Lindner allo Speleovivarium

Si è svolta con successo la manifestazione oganizzata dallo Speleovivarium Erwin Pichl per celebrare il 175° anniversario della scopera del fiume Timavo nella Grotta di Trebiciano da parte di Anton Friedrich Lindner.
La presenza di molta gente, l'interesse dimostrato ed i riscontri positivi ricevuti permettono di affermare che la serata è perfettamente riuscita e che l'omaggio a Lindner - uno dei padri della speleologia moderna locale - ha raggiunto le nostre aspettative.

Molto positiva anche la divulgazione dell'evento presso i vari media che, cosa non sempre scontata, hanno riportato la notizia della manifestazione con la dovuta esattezza. A titolo di esempio presentiamo di seguito l'articolo di Francesco Cardella, pubblicato su Il Piccolo di data 7 aprile.    


lunedì 4 aprile 2016

Attività domenicali

Una domenica bella piena di azione. L'Adriatica è infatti riuscita ad organizzare varie attività nel recente fine settimana, che possono essere così riassunte:

Già sabato, nella mattinata, numerosi soci si sono riuniti presso la Stazione Sperimentale Ipogea dell'Abisso di Trebiciano per discutere sul protocollo operativo inerente le analisi della CO2 e dell'ossigeno nelle grotte, in vista della prossima campagna di acquisizione dati.
Sempre sabato mattina, un gruppo appartenente alla Società Friulana di Archeologia è stato accompagnato nella visita ai Sotterranei dei Gesuiti, sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore.

Domenica, Paolo G., Paolo C., Marco, Enrico, Mauro e Michele, sono scesi nella grotta denominata MT11 in Slovenia, grazie all'ottima organizzazione dell'amico Claudio Bratos ed effettuando pure alcune analisi preliminari dell'aria;
Una seconda squadra, formata da Edi, Piero, Beppe, Luca, Francesca e Federica, con Marco Colombo, si è calata, invece, al Pozzo presso San Giovanni di Duino (n. 226 VG), per un reportage fotografico;
Infine, Roberto e Alberto hanno eseguito vari lavori di modifica delle attrezzature al Pozzo dei Colombi (n. 227 VG), in previsione delle prossime esplorazioni estive.

Se poi consideriamo la presenza di Sergio presso le strutture della Stazione Sperimentale di Trebiciano, l'apertura dello Speleovivarium e l'aiuto dato da un nostro socio ad un altro gruppo in occasione del loro Corso di Speleologia, la situazione è davvero notevole. Speriamo continui così.

Gruppo nella MT11 (Foto C. Bratos)
La grande caverna iniziale della Pečina v Zjatih (Foto P. Guglia)

Sono passati trent'anni

Ebbene si, sono passati trent'anni.
Ieri una squadra di speleo della SAS si è portata avanti nei lavori di sistemazione delle attrezzature al Pozzo dei Colombi, in vista delle esplorazioni di agosto con i sub francesi. Durante l'uscita è stato osservato che la targhetta fissata sulla trave di sostegno del cavo d'acciaio, utilizzato per calare i materiali all'interno della grotta, riportava la seguente scritta: "SOCIETA' ADRIATICA DI SPELEOLOGIA - AUTORIZZAZIONE COMUNALE 4/4/86 - PROT 524".
La data è inequivocabile. Oggi corre il trentesimo anniversario di quella installazione e delle prime immersioni dell'Adriatica al Pozzo de Colombi.
Un bel traguardo, che speriamo porti fortuna alle prossime esplorazioni estive.

 

mercoledì 30 marzo 2016

Lindner in scena allo Speleovivarium

Anton Friedrich Lindner. Una storia triestina di acqua, grotte e disavventure.

In occasione del 175° anniversario della scoperta della Grotta di Trebiciano, la Società Adriatica di Speleologia organizza un incontro intitolato “Anton Friedrich Lindner. Una storia triestina di acqua, grotte e disavventure”. In tale occasione, Paolo Guglia proporrà una presentazione multimediale relativa alla situazione di Trieste nella prima metà del 1800, con particolare riguardo all’approvvigionamento idrico della città e del Carso, e al mondo delle grotte. Si parlerà di Lindner, come uomo e come innovativo ricercatore, riportando informazioni legate alle sue indagini e alla sua più importante scoperta, senza escludere gli aspetti connessi al riconoscimento postumo del suo lavoro e dei relativi costi.
Si tratta di una vera e propria "storia triestina" di altri tempi, caratterizzata da diverse ambientazioni e protagonisti, grazie alla quale si cercherà di fare luce su uno dei padri della speleologia moderna. La vicenda legata alla scoperta della Grotta di Trebiciano è infatti considerata, nonostante l’epilogo amaro, uno dei capitoli più rilevanti della speleologia locale, disciplina che oggi risulta ben avviata ma che in quegli anni vedeva appena la luce, in un periodo dove le imprese di un uomo dipendevano più dalle sue reali capacità, che dalle poche attrezzature allora disponibili.

L’evento, proposto in collaborazione con il Museo civico di Storia Naturale, si terrà venerdì 8 aprile alle ore 18.30 presso lo Speleovivarium Erwin Pichl di via Reni 2/c. E’ garantito l’ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti.


Nel fiume della notte

"Nel fiume della notte", il nuovo libro di Pietro Spirito presentato a 329 metri di profondità Eventi a Trieste
Domenica 10 aprile, ore 9.30, la Società Adriatica di Speleologia, il Club Alpinistico Triestino, le Guide speleologiche del Friuli Venezia Giulia, Ediciclo Editore e l’Associazione Culturale Bottega Errante vi invitano negli abissi della terra, a 329 metri di profondità, per la presentazione del libro di Pietro Spirito

“Nel fiume della notte”

Un viaggio con l’autore, sul fondo dall’Abisso di Trebiciano (Carso Triestino), in una delle grotte più profonde dove il misterioso fiume Timavo, protagonista del libro, fa la sua apparizione.
Il “fiume della notte” è uno dei luoghi più affascinanti al mondo, da oltre due secoli oggetto di studi ed esplorazioni. Da Strabone a Virgilio e fino ai giorni nostri, il fiume fantasma non ha mai smesso
di alimentare storie, miti, leggende, religioni.
Dalle sue sorgenti, nei boschi della Croazia, fino alle risorgive e alle foci nel mare Adriatico, vicino Trieste, il suo percorso si snoda attraverso tre Stati: Croazia, Slovenia e Italia in gran parte sottoterra, facendo la sua comparsa sul fondo di alcuni fra gli abissi più profondi d’Europa, ma il suo sviluppo completo è a tutt’oggi ignoto.

COME PARTECIPARE
La partecipazione all’escursione è a numero chiuso (max 20 persone).
Il fondo dell’abisso si raggiunge tramite discesa lungo la Ferrata Adriatica, circa duecento metri di scale metalliche munite di cavo di sicurezza, da scendere e risalire contando solo sulle proprie forze. L’escursione è perciò riservata a persone di buona resistenza fisica in grado di affrontare l’equivalente di una via ferrata in montagna.
La temperatura nella grotta è costante, intorno ai 12°C. A seconda delle condizioni l’escursione dura 5/6 ore, compreso il tempo della presentazione del libro. I partecipanti saranno accompagnati da guide speleologiche professioniste.
Ritrovo nella piazzetta di Trebiciano (frazione carsica del comune di Trieste), da dove si raggiunge in 15 minuti a piedi l’ingresso della cavità.
La presentazione avverrà anche in caso di pioggia e sarà corredata dalla proiezione di immagini.

venerdì 25 marzo 2016

La CO2 e le grotte

Tutti conoscono l'importanza del diossido di Carbonio (CO2) nella modellazione del paesaggio carsico e nella creazione delle cavità naturali nelle quali confluisce l'acqua meteorica, risorsa essenziale che consente la vita.
In grotte profonde dotate di un solo ingresso, nelle quali non permane un rilevante ricambio delle masse d'aria, si verifica spesso uno standard di concentrazione del CO2 pari o superiore all'1%.
L'oggetto dell'indagine avviata recentemente dalla SAS è stato quello il porre le basi per una ricerca qualitativo-quantitativa del CO2 nelle cavità naturali del Carso Classico.

Si tratta di un importante lavoro che, per il momento, ha riguardato solamente alcune grotte dell'altipiano.
L'arteficie di questa indagine è stato il nostro presidente Sergio Dambrosi, che ha scelto questo argomento per la sua tesi di laurea in geologia.
L'indagine è stata condotta rilevando la concentrazione contemporanea di O2 e CO2 nella fase gassosa, verificando poi la congruenza tra O2 misurato e quello atteso, sottraendo la percentuale di CO2 accertato.

Sergio Dambrosi ha voluto che la sua ricerca fosse accessibile e disponibile a tutti; una copia della tesi è quindi liberamente scaricabile dal sito della SAS (vai alla pagina dedicata).



lunedì 21 marzo 2016

Speleovivarium: domenica dedicata al Proteo

Domenica di Pasqua 27 marzo lo Speleovivarium Erwin Pichl via Reni 2/c resterà aperto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Lo Speleovivarium si apre nel sottosuolo del colle di San Vito in un bunker usato come rifugio civile nella seconda guerra mondiale ed ospita un museo unico nel suo genere.
Il visitatore può vedere da vicino, ed in ambienti perfettamente ricostruiti, l’estremo mondo delle grotte, scoprendo la moltitudine di specie animali che popolano le tenebre e gli straordinari adattamenti imposti dall’evoluzione. Biologia, geologia, formazione delle grotte, speleologia e sotterranei artificiali sono alla portata di ogni visitatore.
In collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, domenica 27 marzo, una speciale visita guidata nelle gallerie dello Speleovivarium ci porterà a conoscere meglio il Proteo. Questo straordinario abitatore delle tenebre un po’ drago un po’ gollum, è stato studiato ormai da 300 anni in natura e nei laboratori, esso è noto con il nome di Proteè, Olm, Človeška ribica, Močeril, Macarat e scientificamente è classificato come Proteus anguinus Laurenti 1768.
In questo primo appuntamento dedicato all’unico vertebrato esclusivo delle grotte, ci avvicineremo agli autori che lo hanno studiato e ai metodi usati per osservarlo. Mostreremo, inoltre, la sua eccezionale struttura e il suo ciclo riproduttivo. Altri appuntamenti seguiranno per far conoscere questo piccolo drago vero principe delle tenebre ed abitatore eccezionale delle acque sotterranee del Carso Dinarico, dal fiume Isonzo (Soča River) nel nord-est, fino al fiume Trebišnjicain nel sud-est, al confine con il Montenegro(Črna Gora).
Dopo la visita guidata e la proiezione, una speciale attività ludico-laboratoriale porterà bambini e adulti alla ricerca delle sfere del drago nascoste nel museo, il cui contenuto  sarà veramente una sorpresa…
L'iniziativa avrà una durata di circa 100 minuti, con inizio alle ore 10 e alle ore 15; ingresso visita e laboratorio gratuito.
Possibili prenotazioni ed informazioni scrivendo alla mail speleovivarium@email.it - Vedi il sito www.sastrieste.it - Cell. n. 3491357631.




Scarica il volantino con i link diretti ai siti dei musei.


Festa di Laurea

E' con gioia ed orgoglio che comunichiamo a tutti che il nostro "storico" presidente Sergio Dambrosi è da oggi Dottore in Geologia.
Da sempre attratto dai meccanismi della fisica naturale, affascinato dall'elettronica e dalla realizzazione in proprio di strumenti e apparecchi vari, il nostro presidente ha coronato la sua carriera di ricercatore con una laurea nel settore a lui più congegnale, quello della geologia e del carsismo.

Noi tutti non possiamo che fargli i più vivi complimenti e gridare: BRAVO SERGIO!!

Foto di Alberto Maizan.

 


mercoledì 2 marzo 2016

Nel cuore del Carso

Venerdì 4 marzo, alle ore 18.30 allo Speleovivarium Erwin Pichl, Roberto Ferrari presenterà "Nel cuore del Carso", letture di Gabriella Graziuso accompagnate dalle musiche di Federico Ferrari.

L’evento si svolgerà in collaborazione con il Museo civico di Storia Naturale, ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti.Il Carso, un territorio antropizzato favorevole al passaggio ed incontro di genti e culture. Qui, la natura, quasi gelosa, ha voluto tutelarsi mostrando agli uomini un suolo magro, battuto dal vento e povero d’acqua; essa ha rivelato a poco a poco i suoi segreti a volte nascosti sotto la superficie. Quest’area denominata Carso è stata la prima ad essere studiata per i suoi fenomeni superficiali ed ipogei, tanto da aver contribuito a definire questi  con il termine “Carsismo”.
Ora questo territorio  è quasi un parco, amato e conosciuto dalle genti che vi abitano, attraversato da un confine che, grazie anche alle direttive europee, sta diventando sempre più lieve e percorribile. La presentazione di Roberto Ferrari ci porterà a spasso per questo territorio carsico e la voce di Gabriella Graziuso evocherà le emozioni di autori come Dante Canarella, Scipio Slataper, Maria Chiara Coco, i quali - in prosa e poesia - hanno saputo descrivere ed amare il Carso nei suoi colori, nei suoi misteri e nelle sue forme.
Le letture saranno accompagnate dalle musiche originali di Federico Ferrari, eseguite dall'autore.



domenica 21 febbraio 2016

Corso di rilevamento sotterraneo

Per scendere in sicurezza in grotta bisogna saper utilizzare al meglio le tecniche opportune, ma per essere bravi speleologi occorre anche qualcosa di più. In quest'ottica è stato deciso di organizzare un mini corso interno - dedicato ai recenti corsisti - per insegnare i rudimenti del rilievo in cavità. Non basta certo qualche ora di lezione per apprendere tutti i segreti del survey ipogeo, ma l'importante è iniziare.
Questa mattina ci siamo quindi ritrovati in zona Opicina per rilevare una breve grotta scoperta qualche anno fa e poi abbandonata. Sono scesi Cristian, Enrico, Paolo C. e Paolo G., sono rimasti fuori Piero, Francesca, Nazareno, Elisa e Chiara.
La cavità, anche se non di grande sviluppo, ha permesso di affrontare le varie tematiche del rilievo, sia nella parte verticale sia nella caverna orizzontale. Fondamentale è stata la conoscenza dei vari strumenti, sia quelli utilizzati nell'attività sotterranea (distanziometri, eclimetri e bussole di vario tipo) che quelli impiegati esternamente (cartografia e GPS).
Raccolti tutti i dati descrittivi della grotta e fatta la sua georeferenziazione, ora non rimane che ritrovarci in sede il prossimo giovedì per affrontare la parte relativa alla trasposizione del rilievo su carta e su computer, attraverso i vari software disponibili.

Paolo C., Cristian, Elisa, Nazareno, Chiara ed Enrico.

mercoledì 10 febbraio 2016

Amici in Luftloch

Procedono i lavori sul fondo della grotta denominata Luftloch, a circa 250 m di profondità. Qualche volta è necessario l'intervento di poche persone che operano con attenzione nell'individuare i labili segnali dell'aria per trovare la prosecuzione, altre volte servono squadre più numerose per spostare e accatastare materiali.
Domenica, essendo necessaria una forte azione al fine di eliminare definitivamente la formazione di un laghetto pensile molto fastidioso, è stato chiesto un aiuto ai nostri amici d'oltre confine, che hanno risposto numerosi.
Così, in mattinata, sono scesi in Luftloch ben 16 speleo, con incobenze e compiti diversi: chi ha scavato, chi ha riparato l'impianto di aspirazione dell'aria, chi ha semplicemente visto in anteprima la grotta che presto arriverà al fiume Timavo.

Sono scesi in grotta, oltre a Marco, Piero, Luca e Paolo, i seguenti speleologi: Matjaž Božič (DZRJ Simon Robič Domžale), Katarina Šeme (DZRJ Simon Robič Domžale), Matej Blatnik (Društvo za raziskovanje jam Ljubljana), Vasja Zaman (Jamarsko društvo Danilo Remškar Ajdovščina), Toni Ahčin (Jamarsko društvo Carnium Kranj), Robert Rehar (Jamarsko društvo Danilo Remškar Ajdovščina), Tina Bizjak (Koroško šaleški jamarski klub Speleos - Siga Velenje), Andrej Hliš  (Koroško šaleški jamarski klub Speleos - Siga Velenje), Dejan Praprotnik Citrar (Jamarsko društvo Carnium Kranj), Zdenka Žitko (Jamarsko društvo Logatec), Jaka Jakofčič (Jamarsko društvo Sežana), Claudio Bratos (Jamarski Odsek SPDTrst). Speriamo di non aver dimenticato qualcuno…

La foto che segue è stata scattata da Jaka Jakofčič (Jamarsko društvo Sežana).



domenica 31 gennaio 2016

Presentazione TSE

Ottima riuscita della conferenza fatta giovedì scorso presso lo Speleovivarium. L'argomento era il programma di ricerca Timavo System Exploration e la presenza di molto pubblico ha confermato l'interesse per questo argomento.
Dopo una breve presentazione della padrona di casa Isabella Abbona, Marco Restaino ha introdotto i "misteri" del Timavo, Piero Luchesi ha parlato delle problematiche inerenti l'organizzazione logistica del progetto e Paolo Guglia ha descritto i risultati esplorativi raggiunti.
Alla fine degli interventi è stata donata una stampa ai relatori ed una anche all'amico Jaka Jakofcic, in rappresentanza dei tanti speleo sloveni che ci hanno dato una mano nel corso delle discese.
La serata è stata organizzata in ricordo di Erwin Pichl, ideatore e promotore dello Speleovivarium.

Seguono alcune immagini scattate da Aberto Maizan


sabato 23 gennaio 2016

TSE: conferenza

Giovedì 28 gennaio, alle ore 18:30, presso lo Speleovivarium Erwin Pichl di via Reni n. 2/c, si terra una conferenza, con proiezione di immagini, sulle ultime esplorazioni subacquee svolte dalla National Cave Diving Commette della FFESSM in collaborazione con la Società Adriatica di Spelelogia, alla ricerca dei misteri del Timavo. 
In fondo alla grotta di Trebiciano ed al pozzo dei Colombi a Duino, gli speleosub francesi hanno potuto trovare conferme e nuove diramazioni, ma anche tanti interrogativi legati al più sfuggente dei fiumi sotterranei, un vero "fantasma" del Carso profondo...

martedì 19 gennaio 2016

Ancora Mitjina Jama

Per completare il resoconto della splendida uscita di domenica scorsa mancava solamente la foto del gruppo al completo. In verità manca ancora qualcuno, ma si può vedere in quanti eravamo. Una bella giornata, in compagnia di tanta bella gente...
 La foto è di Stefano Savini.


lunedì 18 gennaio 2016

Mitjina jama

Domenica si è svolta una gita sociale della SAS in una grotta della vicina Slovenia, la Mitjina Jama (n. 8524 di catasto).
Grazie all'interessamento dell'amico Caudio Bratos, abbiamo potuto visitare questa interessante cavità che si apre nell'area di Jezerine, presso Gradišče pri Materiji.
Inizialmente doveva essere un'uscita riservata solamente agli allievi del Corso recentemente concluso, ma poi l'invito è stato esteso a tutti i soci e simpatizzanti. Vista la non elevata difficoltà di progressione (non si tratta, comunque, di una grotta elementare), la partecipazione è stata allargata ulteriormente ad un gruppo di "speleo junior", ben nove bimbi dai 4 agli 11 anni.
La gita si è svolta per il meglio, qualcuno è risalito anche nel ramo superiore, ma la maggior parte dei presenti (in totale 34 partecipanti) ha preferito seguire il ramo principale, ricco di belle concrezioni e vaschette ricolme d'acqua.
Da segnalare una serie di passaggi abbastanza stretti, che hanno messo alla prova i più inesperti e quelli di stazza un po' più grande della media.
Si è trattato, in ogni caso, di una piacevolissima uscita, in una bella grotta e fra tanti amici.
All'interno abbiamo incrociato anche alcuni soci del Jamarsko društvo Sežana, anch'essi presenti nella cavità.
Alla fine, una parte del gruppo ha concluso la serata davanti a qualche buon boccale di birra.

 
 
 
 
 

Foto P. Guglia

mercoledì 6 gennaio 2016

Antro di Bagnoli

Perché pubblicare sul sito delle news della Società Adriatica di Speleologia, oggi, un post riguardante l’Antro di Bagnoli (n. 105 VG)?
Anche noi, nel passato, abbiamo contribuito alla conoscenza di questa interessante risorgiva (esplorazioni di L. Degrassi - F. Longo nel 1975, e di G. Crevatin nel 1977), ma oramai sono trascorsi tanti anni ed altri speleosub hanno proseguito con nuove e importanti immersioni. Che cosa centra, quindi, la SAS? Direttamente niente, ma siamo venuti a conoscenza di un fatto che, per la sua particolarità, forse merita riportare.
Nel 2000, l’Antro di Bagnoli è stato interessato da una campagna d’immersioni che stava dando notevoli risultati. Lo speleosub sloveno Tomo Vrhovec aveva già percorso più di 200 m di cavità sommersa e stava procedendo nelle esplorazioni, ma il giorno 11 febbraio è successo un inaspettato incidente. Quel giorno Tomo non è riemerso e quindi Claudio Bratos e Stojan Sancin, che aspettavano all’esterno, hanno dato l’allarme. Purtroppo il corpo dello spleosub è stato ritrovato senza vita ad una cinquantina di metri di profondità.
Questi i tragici fatti risalenti al 2000.
Lo scorso anno, però, parlando con l'amico subacqueo Andrea Moro durante la nostra presentazione del Timavo System Exploration 2015 a Sagrado del Carso, abbiamo appreso alcuni nuovi particolari. In un’immersione fatta vari anni dopo l’incidente nella medesima grotta, Andrea – guardando sul fondo accidentato – ha scorto qualcosa di strano ed ha trovato una tavoletta con appunti e misurazioni. E’ risultato che questa tavoletta conteneva i dati del rilievo che Tomo Vrhovec aveva raccolto subito prima dell’incidente. Con queste misure è stato possibile addirittura disegnare il nuovo rilievo della grotta, evidentemente un rilievo inedito ed importante. Qualcuno ha poi cercato di far giungere alla famiglia di Tomo tutto questo materiale e la tavoletta, ma non è ben chiaro quale ne sia stata la fine.
Era invece sicuro che Claudio Bratos, che aveva curato la logistica esterna durante le immersioni di Tomo all’Antro di Bagnoli, non sapeva nulla di questa vicenda. E’ stato così che, con molto piacere, abbiamo messo in contatto Andrea e Claudio, con l’idea di chiudere quasi un cerchio ideale legato al tragico incidente.

Di seguito riportiamo il nuovo rilievo dell'Antro di Bagnoli, elaborato da Andrea Moro sui dati raccolti il giorno 11 febbraio 2000 dal compianto Tomo Vrhovec (sviluppo complessivo oltre 280 m).